Finiscono sotto processo i genitori accusati di svariati episodi di violenza domestica ai danni della figlia di otto anni.
Il gup Giovanni Gallo, al termine dell’udienza preliminare, ha rinviato a giudizio entrambi. Dovranno presentarsi il 6 marzo dinanzi ai giudici in composizione colegiale. Sono assistiti dagli avvocati Roberto Rella e Fabrizio Pisanello.
Rispondono entrambi dell’ipotesi di reato di maltrattamenti in famiglia ed il padre anche di detenzione di materiale pedopornografico. Quest’ultimo, inizialmente era accusato anche di violenza sessuale, ma le successive indagini hanno escluso tale ipotesi di reato.
La presunta vittima, invece, si è costituita parte civile con l’avvocato Viola Messa. Così come il CIDU (Centro Internazionale Diritti Umani), con gli avvocati Cosimo Castrignanò e Paolo D’Amico.
Le indagini
Gli episodi “incriminati” risalirebbero ai primi di gennaio del 2017. La vicenda venne riferita dai servizi sociali, attraverso una segnalazione inoltrata alla Procura dei Minorenni.
Sarebbe emerso uno spaccato di estremo degrado sociale, nell’ambito del quale si sarebbero verificati una serie di abusi ai danni della bimba. Aggressioni fisiche con calci e pugni, minacce da parte di entrambi i genitoripugni che le provocavano lesioni su varie parti del corpo. Tanti gli episodi contestati. In una circostanza, la madre l’avrebbe colpita con una ciabatta munita di tacco nella camera da letto; invece il padre, altre volte, l’avrebbe afferrata per i capelli, sbattuta sul muro, picchiata con una forchetta sul gluteo ed addirittura percossa con la cintura dei pantaloni o con una mazza di legno. Diverse le frasi minatorie all’indirizzo della bimba : “ti spezzo le gionocchia e ti metto su una sedia a rotelle”.
Pochi mesi dopo, fu effettuata anche una perquisizione domiciliare dagli uomini della Squadra Mobile e sarebbero emerse altri sgradevoli particolari della vicenda. Il padre venne trovato in possesso di filmati pornografici che ritraevano minori. Il materiale venne poi scremato e valutato da un perito informatico.
Alcuni mesi fa, invece, è stata ascoltata la presunta vittima nell’ambito dell’incidente probatorio. Quattro ore circa di ascolto protetto, alla presenza di una psicologa, dinanzi al gip Cinzia Vergine, ed al pm Stefania Mininni, per permettere alla Procura di “cristallizzare” le eventuali dichiarazioni della bambina, ritenute attendibili.
