Maxi sequestro di rame presso l’ex Telecom di viale della Repubblica, 3 arresti

Tre uomini sono stati colti in flagranza mentre portavano a compimento il furto di grandi quantità di rame. Il controllo degli agenti di Polizia ha dato fondamento alle segnalazioni effettuate dai cittadini in merito a strani movimenti dentro e fuori l’edificio.

Tempo fa i furti di rame erano all’ordine del giorno. Il buon prezzo di mercato dell’oro rosso faceva gola a molti. E appetibile rimane il metallo che torna ad essere oggetto di furto, come nell’episodio che si è verificato nella mattinata di oggi.
 
In particolare, una volante della Polizia era in servizio di perlustrazione nella zona di viale della Repubblica, dove da tempo vi era stata una segnalazione da parte di alcuni cittadini in merito a insoliti movimenti di persone sospette. Da qui è scattato l’appostamento presso un edificio abbandonato in via Estrafallaces, ovvero l’ “ex Telecom”.
 
Sono bastati alcuni minuti e gli agenti hanno notato 3 persone entrare ed uscire dall’edificio. Da qui la decisione di intervenire. Ad essere fermati due soggetti che, a passo spedito, stavano percorrendo la strada, tentando di dileguarsi per le vie limitrofe..
 
Gli operatori hanno potuto riconoscere senza alcun dubbio Piero Sparapane, di 44 anni e il figlio Stefano di 24anni, i due di Lecce erano noti per aver commesso alcuni furti. Padre e figlio sono così stati invitati a salire in auto per poi essere accompagnati sul luogo dove vi era il sospetto fosse stato effettuato un furto.
 
Durante il sopralluogo uno dei poliziotti ha notato uscire da una porta dell’edificio un soggetto che subito scappava in direzione di via Dorso, posta nei paraggi. Con l’ausilio di un’altra volante il fuggitivo è stato bloccato e identificato per Sebastiano De Mirto, 31enne di San Cesario di Lecce.  
 
Nel frattempo i poliziotti hanno appurato che a ridosso di un muretto di cinta, in un punto in cui era mancante una grata in ferro, vi erano accatastati dei rotoli di cavo elettrico di colore rosso di grosse dimensioni.
A pochi metri vi erano altri rotoli dello stesso colore e dimensione. A ridosso della scala che permette l’accesso ai sotterranei dell’edificio, in una parte del sotterraneo, è stata trovata anche una chiave del tipo a pappagallo e un pacchetto di sigarette marca “Chesterfield”.
 
Proprio in quel punto erano stati tranciati dei cavi in rame di colore rosso uguali a quelli accatastati fuori al giardino. Sul posto è giunto altro personale di polizia scientifica che ha effettuato i rilievi fotografici. E’ stato dato riscontro così alle segnalazioni relative ad un via vai di uomini che dall’interno dell’edificio ex Telecom portavano fuori ingenti quantitativi di rame.
 
All’esterno della struttura a ridosso del parco confinante, è stata inoltre notata una Opel Agila di colore bianco in uso a  Sebastiano De Mirto, mentre sul marciapiede vicino vi era uno scooter grigio Italjet 125 e all’interno del vano sella si riscontrava la presenza di numerosi fili di rame, alcuni dei quali sguainati e contenuti in una voluminosa busta rossa. La busta era alquanto pesante e il perché è presto detto: vi erano ben 6,3 Kg di cavi. Il proprietario dello scooter lo aveva ceduto da 15 gg proprio a Sparapane.

I tre soggetti, quindi, sono stati tratti in arresto obbligatorio in flagranza di reato. Sentito il PM di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce, è stato disposto che Piero Sparapane e Sebastiano De Mirto venissero accompagnati presso la locale Casa Circondariale di Lecce, mentre per Stefano Sparapane sono stati disposti i domiciliari. Ora sono tutti in attesa dell’udienza direttissima prevista per domani 21 luglio 2016.



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