Era accusato di minacce di morte e atti vandalici verso i vicini di casa e per un 36enne di Cutrofiano è arrivata la condanna.
Il gup Alcide Maritati, nel processo con rito abbreviato, ha inflitto a Gianluca Polimeno 5 anni di reclusione per atti persecutori aggravati e continuati. La condanna odierna comminata al cutrofianese, tiene conto della "continuazione" con una precedente.
I fatti risalgono al 24 novembre scorso e si sono protratti fino a metà gennaio del 2016. Si tratta di una serie di condotte violente, ingiurie e danneggiamenti (di un'autovettura e del portone di casa), a scapito di una famiglia di Cutrofiano. In precedenza, il pubblico ministero Roberta Licci ha invocato una condanna a 3 anni e 6 mesi.
Grazie ad alcuni filmati -l’abitazione delle vittime, è dotata di impianto di videosorveglianza– i carabinieri sono risaliti a Polimeno. Infatti, dopo aver acquisito le registrazioni, ne hanno visionato le immagini e sono riusciti ad individuare l’autore, con un raffronto delle fattezze fisiche.
Polimeno era stato immortalato, mentre attuava le proprie condotte persecutorie e minatorie nei confronti delle vittime. Infine, fondamentali al fine delle indagini, si sono rivelate le registrazioni audio e video eseguite dalle vittime stesse. Da queste ultime, risulterebbe che Polimeno minacciasse le vittime con frasi come: “Vi ammazzo; ti taglio la testa; conosco gente mafiosa che può metterti bombe dappertutto; ti taglio la testa quando esci per andare al lavoro”.
Gianluca Polimeno venne arrestato il 21 gennaio scorso e ristretto ai domiciliari presso la propria abitazione. Alcuni giorni dopo,il 36enne di Cutrofiano evase dai domiciliari per recarsi nuovamente dai vicini; rintracciato dai carabinieri, li aggredì sia fisicamente che verbalmente.
Successivamente, venne eseguita una perizia psichiatrica, affidata al consulente della Procura dr. Domenico Suma il quale, però, non riscontrò in Polimeno, un'incapacità d'intendere e di volere.
