Nell’incidente sulla Squinzano-Cellino morì l’amico. Chiusa l’inchiesta, viene indagato perché fu trovato positivo alla cocaina

L’indagato è il 23enne Lorenzo Casaluce che dovrà rispondere dell’accusa di omicidio colposo. Il giovane era alla guida della Fiat Panda finita fuori strada sulla strada provinciale 95 il 28 novembre scorso e all’interno della quale è morto l’amico Alessandro Spedicati.

Arriva la chiusura dell'inchiesta sull'incidente stradale mortale nel quale perse la vita un 32enne di Cellino San Marco. L'indagato – il 23enne, Lorenzo Casaluce, difeso dall'avvocato Massimo Gabrieli Tommasi – dovrà rispondere dell'accusa di omicidio colposo. Il giovane era alla guida della Fiat Panda finita fuori strada sulla strada provinciale 95, Squinzano- Cellino San Marco, il 28 novembre scorso, e all'interno della quale è rimasto incastrato il corpo senza vita del suo amico e concittadino Alessandro Spedicati.
 
Casaluce fu trovato positivo al test per verificare un’eventuale assunzione di sostanze stupefacenti o alcool. Nel sangue furono trovate anche tracce di cocaina.

Secondo l'accusa rappresentata dal sostituto procuratore Paola Guglielmi, il ragazzo avrebbe causato la morte del suo amico per imperizia e imprudenza, nonché inosservanza delle norme sulla sicurezza stradale. Soprattuto,  Casaluce guidava in stato di alterazione psicofisica. Inoltre, procedeva ad una velocità eccessiva, considerando la pericolosità della strada .

Il 23enne di Cellino San Marco "affrontando una curva a sinistra e perdendo così il controllo del mezzo che fuoriusciva dalla sede stradale sulla destra, rientrava attraversando la carreggiata in obliquo a sinistra e poi invadeva l'area di campagna, collidendo violentemente contro un albero di ulivo". Ad avere la peggio, però fu l'amico Alessandro Spedicati che subì una grave trauma cranico, con fratture multiple che si rivelarono fatali. Invece, il conducente dell’autovettura se la sarebbe cavata con ferite di poco conto.

Sul posto è intervenuta un’autoambulanza del 118 con a bordo i sanitari che nulla hanno potuto fare. Insieme ad essi, sul luogo del sinistro anche i militari dell’Arma dei Carabinieri della Stazione di Squinzano agli ordini del Maresciallo Scarascia.



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