Erano accusati di avere dichiarato il falso, in merito ad alcune autorizzazioni per l'esercizio di attività medica, ma adesso un dirigente ed un direttore della Asl sono stati assolti perché " il fatto non sussiste".
Il Gup Vincenzo Brancato nell'udienza preliminare ha stabilito il " non luogo a procedere", per cui non ci sarà alcun processo nei confronti di Marino Torsello, 69 anni di Ruffano, difeso dall'avvocato Ester Nemola e Vittoria Vantaggiato, 60enne di Caprarica di Lecce, difensore Savino Vantaggiato. Il pubblico ministero Angela Rotondano ( titolare dell'inchiesta Elsa Valeria Mignone) aveva invece chiesto, nella discussione odierna, il rinvio a giudizio per entrambi con l'accusa di "falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici".
Marino, in qualità di Direttore Spesal dell'ASL Lecce e la Vantaggiato come Dirigente Medico dell'area Sud-Maglie. Essi, avrebbero " falsamente" attestato di avere visionato la documentazione inerente i locali, le attrezzature ed il personale medico di un Centro per la diagnostica delle Immagini. Quest'ultimo avrebbe dovuto svolgere l'attività in un Comune della Grecìa Salentina e i due imputati avrebbero espresso parere favorevole per il rilascio delle necessarie autorizzazioni.
In realtà, sempre secondo l'accusa, il Centro non possedeva i giusti requisiti, anzitutto poiché non era dotato di un'equipe medica "strutturata" per il corretto funzionamento dello stesso; i medici individuati avrebbero soltanto espresso una dichiarazione di disponibilità ad accettare l'incarico di collaborazione professionale. Questo comportamento, come sosteneva il procuratore aggiunto Mignone, induceva in errore il responsabile dell'Ufficio Commercio di tale Comune che, rilasciava a metà ottobre del 2009, l'autorizzazione al centro medico.
Invece, i difensori dei due imputati, gli avvocati Ester Nemola e Savino Vantaggiato, avevano presentato una memoria in cui sostenevano, che per le strutture sanitarie, la verifica sulla stipula dei contratti con i propri dipendenti si fa esclusivamente in fase di accreditamento del Centro e non nella fase di organizzazione ( come era avvenuto nel caso di Torsello e Vantaggiato).
La tesi difensiva è stata accolta dal giudice che ha ritenuto di non dovere rinviare a giudizio i due imputati.
