
«Mio figlio ha bisogno di fare fisioterapia, ma non me lo posso permettere». È questo il disperato appello di un padre leccese che ha deciso di prendere carta e penna e raccontare la sua storia affinché qualcuno possa aiutarlo a cercare uno studio medico che curi gratuitamente suo figlio affetto da una grave patologia. Oppure se non dovesse trovarsi alcuna struttura in grado di accollarsi i costi della fisioterapia che si possa almeno dar vita ad una colletta per risolvere il problema, anche perché il Salento ha sempre dimostrato di essere una terra generosa in grado di sostenere e supportare tante iniziative di carattere sociale e umanitario.
Il bambino, di appena 10 anni, soffre dalla cosiddetta «sindrome del petto toracico», una deformità congenita molto rara che tende a peggiorare con la crescita. Si caratterizza, testualmente, per una protrusione anteriore dello sterno e delle adiacenti cartilagini costali e forse anche per questo è nota più con il termine inglese “pigeon breast” ossia “torace a petto di piccione”.
L’ortopedico, per prevenire problemi più seri in futuro, ha prescritto al bambino dei cicli di fisioterapia indispensabili e ovviamente a pagamento. Il padre, però, non ha i soldi necessari per potergli garantire le cure necessarie. Disoccupato da tempo, senza un reddito fisso e già costretto a dover stringere la cinghia quotidianamente per far fronte ai bisogni della sua famiglia, l’uomo – consapevole di non potercela fare da solo – ha deciso di chiedere semplicemente aiuto affidandosi al comitato “Pronto soccorso dei poveri-Lecce”.
Si sa, il periodo è quello che è. La crisi non accenna a passare e sembra che nel sud morda come e più di prima, ma anche poco basta per dare risposte di cui drammaticamente c’è bisogno.