Notato nel supermercato, ma inchiodato dalle immagini: in manette un 33enne

Da giorni era osservato dai Carabinieri perchè notato in atteggiamenti sospetti all’interno di un supermercato con un suo complice. Riconosciuto, questa mattina è finito in carcere P.Gravili: nella sua abitazione munizioni riconducibili ad un arma in uso dalle Forze dell’Ordine.

I loro atteggiamenti erano fin troppo sospetti per non dare nell’occhio e così, dopo alcuni giorni di pedinamenti, i Carabinieri hanno ammanettato un 33enne di San Pancrazio. La vicenda nasce contemporaneamente a Veglie e a Leverano qualche giorno fa: due uomini si sono recati in altrettanti supermercati dei due paesi della provincia di Lecce, ma il loro fare ha insospettito i titolari degli esercizi commerciali. Pare, infatti, che i due individui, dopo essere entrati all’interno dei locali commerciali, abbiano iniziato a guardarsi intorno, gironzolando tra gli scaffali dei supermarket controllando spesso le telecamere installate. Il tutto senza acquistare nulla.

Insospettiti, i direttori dei due ipermercati hanno allarmato i Carabinieri, i quali immediatamente hanno passato in rassegna le immagini acquisite dalle videocamere di sorveglianza. Tutto era stato ripreso esattamente come era stato descritto ai militari: in un caso, addirittura, pare che un momento prima entrare nell’attività, uno dei uomini si sia sistemato un qualcosa al sotto la cinta dei pantaloni, proprio all’altezza della vita. Analizzando ulteriormente i filmati, quindi, nella giornata di ieri i due giovani sono stati identificati: si tratta di due pregiudicati originari di San Pancrazio.  

A questo punto è scatta l’operazione da parte dei Carabinieri delle Stazioni di Veglie e Leverano che, in collaborazione con i colleghi della Stazione di San Pancrazio Salentino, hanno proceduto all’arresto in flagranza di reato Pancrazio Gravili, nato a Mesagne nel ‘82, ma residente a San Pancrazio. Il reato contestato all’uomo è di detenzione di armi e munizioni da guerra. Nella sua abitazione, infatti, sono stati rinvenuti un caricatore da quindici colpi relativo ad una pistola in uso alle Forze dell’Ordine, un’arma da guerra, una cartuccia dal calibro 7,62 e quattro bossoli di cartucce nato 7,62. Della pistola, invece, nessuna traccia.

In questo momento le indagini sono ancora in corso, soprattutto per tentare di capire come un’arma in dotazione alle Forze dell’Ordine possa essere finita nelle sue mani. Gravili, su disposizione del Dott. Casto della Procura di Brindisi è stato accompagnato dopo le formalità di rito presso la casa circondariale della città adriatica.



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