Omicidio Arnesano: la Piccinonno fa scena muta dinanzi al giudice

La 32enne leccese indagata per la morte di Salvatore Maggi, 74enne di Monteroni di Lecce, il cui corpo è stato trovato senza vita nelle campagne di Arnesano, difesa dall’avvocato Giuseppe Talò si è presentata dinanzi al Gip, ma si è avvalsa della facoltà di non rispondere.

Si è svolto in mattinata, nell'ambito dell'udienza di convalida dell'arresto, dopo l'evasione dai domiciliari, l'interrogatorio di Valentina Picinonno, la 32enne leccese accusata della morte di Salvatore Maggi, 74enne di Monteroni di Lecce, il cui corpo è stato trovato senza vita nelle campagne di Arnesano. La Piccinonno, difesa dall'avvocato Giuseppe Talò, si è presentata questa mattina dinanzi al Gip Simona Panzera, ma si è avvalsa della facoltà di non rispondere; il giudice ha convalidato l'arresto e ha disposto la misura cautelare in carcere per l'evasione.
 
La 32enne leccese fu trovata dai poliziotti nel quartiere 167 di Monteroni a bordo dell’auto di Maggi. Sottoposta agli arresti domiciliari per sequestro di persona, in questa occasione, è stata arrestata in flagranza per evasione. La perquisizione effettuata all’interno dell’automobile, ha consentito di rinvenire una busta contenente alcuni indumenti sporchi di sangue appartenenti alla donna, il portafogli, i documenti personali e un blocchetto di assegni bancari di proprietà di Salvatore Maggi. Dell’uomo, che a Monteroni di Lecce gestiva una sala giochi, non si avevano più notizie dal pomeriggio di martedì, quando, come consuetudine si era recato in campagna. Con il trascorrere delle ore, i parenti, preoccupati per il prolungarsi della sua assenza e la mancanza di notizie, si erano recati in campagna, da cui la macabra scoperta.
 
Il sostituto procuratore Emilio Arnesano intervenuto sul posto, dopo una serie di accurate indagini condotte dal personale della Squadra Mobile, ha sottoposto ad interrogatorio la donna, contestandole il delitto di omicidio volontario a scopo di rapina. La Piccinonno è dunque indagata con questo capo di accusa, ma in merito a quest'ultimo reato, non è stata ancora sottoposta ad alcuna misura cautelare o altro provvedimento.  Ci sono, infatti, ancora tanti dubbi ed aspetti da chiarire nelle indagini, poiché Maggi è stato colpito con dei pugni e forse con delle chiavi recuperate da terra vicino al corpo vicino dell’anziano, ma non con oggetti contundenti, nonostante nella macchina dell'uomo siano stati trovati diversi attrezzi agricoli.
 
L’indagata ha reso alcune dichiarazioni, raccontando di avere avuto una colluttazione con l’anziano, colpendolo ripetutamente al volto ed al capo, per difendersi da un'aggressione di tipo sessuale ed ha affermato «Io stavo andando da mio zio perché mi avevano appena cacciata da casa. Sono stata avvicinata per strada intorno alle 18,30. Maggi mi ha rivolto delle avances verbali. Con qualche lusinga mi ha fatto salire in macchina. Siamo andati in un bar che sorge sulla strada. Io ho preso una sambuca lui un caffè – ha raccontato la donna – a quel punto credevo che mi riaccompagnasse ma l’anziano ha deviato imboccando alcune strade di campagne molto tortuose. Quando siamo arrivati continuava a toccarmi. Ha tentato anche di sfilarmi i pantaloni. Mi toccava ripetutamente. Siamo caduti c’è stata la colluttazione. Quando l’ho visto a terra ho preso le chiavi della sua macchina e sono scappata».
 
Risulterebbe, dalle ulteriori indagini condotte dai Carabinieri, che Maggi e la Piccinonno si conoscessero. Risulta quantomeno  inverosimile, infatti, che la donna sia potuta salire sulla Fiat Panda dell’anziano senza conoscere il 74enne.
 
Inoltre, gli agenti della squadra mobile diretti dal dirigente Sabrina Manzone, dalla vice Elena Raggio nutrono un ulteriore sospetto. La Piccinonno sarebbe stata aiutata nella fuga da una seconda persona. Quella stessa, trovata in macchina quando è stata fermata nella zona della 167 di Monteroni, poche ore dopo la morte di Maggi. Si tratta di un uomo residente in un comune dell’hinterland di Lecce. Su di lui, però, non ci sono sospetti che abbia potuto partecipare alla colluttazione mortale.
 
La Piccinonno era già tristemente nota alle cronache locali per essere stata accusata, esattamente un anno fa, insieme a Giovanni Giancane, di aver rapito una bambina di sei anni a Monteroni.  Inoltre, negli ambienti della prostituzione locale sarebbe un volto conosciuto.
 
Venerdì prossimo, comunque, verrà dato l'incarico per l'autopsia al dr. Roberto Vaglio che procederà subito con l'esame autoptico.



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