Omicidio coniugi di Porto Cesareo: sarà eseguita una perizia psichiatrica sul presunto killer prima del processo

Il Gup Annalisa De Benedictis ha accolto la richiesta del difensore di Vincenzo Tarantino, l’avvocato Giada Trevisi. Il 52enne, originario di Manduria è accusato di avere ammazzato Luigi Ferrari e Antonella Parente, la notte tra il 23 e il 24 giugno.

Un nuovo tassello della delicata vicenda giudiziaria, sull'efferato omicidio dei coniugi ammazzati nella loro camera da letto, la notte tra il 23 e il 24 giugno a Porto Cesareo, si è aggiunto nell'udienza preliminare odierna. Il Gup Annalisa De Benedictis ha accolto la richiesta dell'avvocato Giada Trevisi, di celebrare il processo con il rito abbreviato, condizionato alla perizia psichiatrica del proprio assisitito, Vincenzo Tarantino, il presunto killer di Luigi Ferrari e Antonella Parente.

Il giudice dell'udienza preliminare, dunque, dopo avere acquisito gli atti relativi alla perizia depositata dall'avvocato della difesa, ha nominato il dr. Suma, in qualità di perito del tribunale, incaricato di verificare la "capacità di intendere e di volere" del 52enne originario di Manduria. Erano presenti all'udienza anche gli avvocati di parte civile, i parenti dei coniugi Ferrari, Giuseppe, Michele e Giulia Bonsegna, Fiorino Ruggio, Gianluca Coluccia e Vincenza Raganato.
Il 30 maggio scorso, il sostituto procuratore Giuseppe Capoccia titolare dell’inchiesta, ha firmato la richiesta di rinvio a giudizio di Tarantino, accusato di duplice omicidio aggravato dalla crudeltà e rapina. L’uomo venne arrestato a distanza di poche ore dalla scoperta dei cadaveri di Luigi Ferrari e Antonella Parente, da parte dei carabinieri del Nucleo investigativo. Sulla scena del crimine, inoltre, mancava la cassaforte che era stata scardinata dal muro che fu ritrovata lo scorso aprile.

Stando a quanto emerso dalle indagini preliminari, il movente che avrebbe spinto Tarantino a compiere un così crudele omicidio (avrebbe utilizzato un piede di porco), sarebbe stato il rancore nutrito nei confronti della coppia. Il 52enne originario di Manduria, era spinto in particolare, da un odio profondo nei confronti di Antonella Parente, ritenuta responsabile della fine della relazione di Tarantini con la nipote.

L’uomo, nelle sue convinzioni, era certo di non trovare nessuno in casa. Scoperto da marito e moglie, avrebbe perso la testa e li avrebbe così aggrediti e uccisi. Nel bed and breakfast dove aveva trascorso la notte successiva all’omicidio furono trovate le lenzuola sporche di sangue e tracce ematiche nel lavandino. Nonostante i tanti indizi raccolti a suo carico Tarantino si è sempre proclamato innocente.

Nella prossima udienza fissata per il 30 giugno, ci sarà il giuramento del dr. Suma e saranno stabiliti i termini per il deposito della perizia.



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