Uno sconto di pena nel processo di assise d'Appello nei confronti di Antonio Gabrieli per il brutale omicidio dell'imprenditore, Massimo Bianco. Al martanese 55enne, difeso dall'avvocato Alessandro Stomeo, è stata comminata una pena di 18 anni poiché gli sono state concesse le attenuanti generiche equivalenti alla recidiva. Il suo difensore ne ha chiesto l'assoluzione ritenendo valido il solo favoreggiamento.
La Corte ha, pero, confermato per Gabrieli il concorso pieno nell'omicidio e la condanna al risarcimento delle parti civili. I parenti della vittima sono difesi dagli avvocati Giancarlo Dei Lazzaretti e Cosimo Rampino.
Ricordiamo che il giudice Giovanni Gallo, nel processo celebrato con rito abbreviato, ha condannato Gabrieli a 30 anni di reclusione. Già il Gup, dunque, lo aveva ritenuto responsabile dell'omicidio di Bianco, in concorso con Antonio Zacheo, 29enne originario di Maglie condannato a 30 anni di reclusione.
Il procuratore aggiunto Antonio De Donno aveva invocato per Gabrieli 20 anni di carcere con l'accusa di omicidio volontario avvenuto per futili motivi, consistenti in "banali contrasti di natura personale ed economica”, con l'aggravante della premeditazione ed occultamento di cadavere.
Fu, quindi, esclusa l'ipotesi dell'omicidio di mafia come fecero inizialmente pensare, nell'ambito delle indagini preliminari, le feroci modalità di esecuzione ed i precedenti penali della vittima.
Gabrieli aveva, invece, sempre affermato di aver dato un passaggio a Zacheo sul luogo in cui poi avvenne l'omicidio senza però conoscere le sue intenzioni criminose e sapere che avesse portato con sé una tanica colma di benzina. Si scoprì poco dopo a cosa gli era servita…
