Presunte collusioni tra mafia e politica a Sogliano Cavour. Indagato l’ex sindaco Paolo Solito

L’iscrizione nel registro degli indagati è stata comunicata oggi, dal pm Carmen Ruggiero, nel corso dell’udienza del processo “Contatto”.

L’ex sindaco di Sogliano Cavour, Paolo Solito, è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. L’iscrizione nel registro degli indagati è stata comunicata oggi dal pm Carmen Ruggiero nel corso dell’udienza del processo “Contatto“ su presunte collusioni tra mafia e politica nel Comune di Sogliano Cavour, in cui occorre specificare, Solito non risulta tra gli imputati. Difatti, l’ex primo cittadino era stato citato come testimone nell’udienza odierna, nelle vesti di indagato in un procedimento connesso. Ed ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere, assistito dall’avvocato Fritz Massa.

Invece, è stato rinviato l’ascolto del “grande accusatore”, il collaboratore di giustizia Vincenzo Antonio Cianci, assistito dall’avvocato Sergio Luceri. Potrebbe essere sentito nell’udienza del 31 marzo, ma di fronte ad un nuovo collegio giudicante della prima sezione.

Ricordiamo che, nei mesi scorsi, una serie di nuove accuse sono emerse dai verbali d’interrogatorio di Cianci. Il 34enne si è soffermato, durante gli interrogatori dinanzi agli inquirenti, sui rapporti del clan di appartenenza con l’amministrazione comunale, all’epoca dei fatti. Difatti, a seguito dell’inchiesta “Contatto“, il Comune di Sogliano Cavour è stato sciolto per infiltrazioni mafiose dal Consiglio dei Ministri e poi commissariata.

Il pentito ha dichiarato di avere ricevuto la somma di 30mila euro per sostenere la candidatura di Paolo Solito e l’ex assessore alle politiche sociali, Luciano Biagio Magnolo. Inoltre, avrebbe ottenuto per interposta persona, la concessione di un ristorante da gestire attraverso un prestanome. Cianci si è anche soffermato sui rapporti con l’ormai ex Sindaco, nel periodo in cui era alla guida dell’amministrazione comunale.

Questi avrebbe poi favorito alcuni suoi parenti nell’assegnazione di case popolari. Inoltre, il 33enne di Sogliano Cavour si sarebbe rivolto a lui, per il pagamento di bollette di gas, luce e spazzatura in favore di persone a lui vicine e per sussidi, anche in contanti, in favore di vari soggetti.

Il pentito ha poi parlato di agevolazioni ottenute per organizzare la “Sagra delle Friseddhe, Purpette e Vino” nel 2016, ottenendo anche la somma 15/16 mila euro dallo stesso Sindaco. E ha poi riferito che per posizionare gli stand al di sotto del palco predisposto per i festeggiamenti della Notte della Taranta, non avrebbe pagato alcuna tassa di occupazione.

E poi, nei suddetti verbali, compaiono le accuse nei confronti dell’ex assessore alle politiche sociali, Luciano Biagio Magnolo. Questi gli avrebbe consegnato la somma di 5.000 euro (mai restiutita), che Cianci avrebbe utilizzato per concedere prestiti ad usura a vari commercianti del posto.

Il pentito ha sostenuto di essere a conoscenza che Magnolo e Solito inviavano il “pensiero” ai Coluccia ( ritenuti dalla Procura a capo dell’associazione mafiosa smantellata con l’inchiesta “Contatto”) .

Le dichiarazioni dell’ex Sindaco Paolo Solito

Paolo Solito, ex Sindaco di Sogliano Cavour, già a seguito delle affermazioni del collaboratore di giusitizia, dichiarò: “Provo rabbia e sgomento di fronte alle dichiarazioni di Cianci. Non c’è mai stato alcuno scambio di favori tra di noi. Cianci non mi ha mai chiesto nulla, né io ho mai dato nulla a lui. Io non gli ho consegnato neanche un centesimo e non gli ho chiesto di votarmi. Lo conoscevo soltanto per il fatto che Sogliano Cavour è un paese molto piccolo.”

Ed anche oggi, contattato a margine dell’udienza, ha dichiarato di essere sereno, ribadendo che si tratta di accuse che non hanno nessun fondamento.

Il processo “Contatto”

Sul banco degli imputati, compare, tra gli altri, Luciano Biagio Magnolo che è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e venne arrestato in occasione del blitz del settembre del 2017. Il politico soglianese è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Luciano Biagio Magnolo, attraverso il proprio avvocato Giuseppe Bonsegna, ha sempre fermamente respinto ogni addebito.

Invece, dopo le pesanti condanne del maxi processo”Contatto” con rito abbreviato di primo grado,sono arrivati molti sconti di pena, al termine dell’Appello. È stata invece confermata la condanna a 16 anni e 2 mesi per Vincenzo Antonio Cianci, 34enne di Sogliano Cavour, collaboratore di giustizia.



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