Si conclude con l’assoluzione, il processo sulle presunte emissioni di sostanze nocive nell’aria, da parte della Tarantino Concimi di Maglie.
Il giudice monocratico Marcello Rizzo ha ritenuto “non colpevole”, il legale rappresentante dell’azienda, Damiano Giuseppe Tarantino, 52 anni di Maglie, “perché il fatto non sussiste”.
In precedenza, la Pubblica Accusa aveva chiesto la condanna alla pena pecuniaria di 7mila euro. I reati contestati dal pm Angela Rotondano erano: getto pericoloso di cose ed esercizio di un impianto per la produzione di concimi, in assenza della prescritta autorizzazione.
I Comuni di Maglie, Corigliano d’Otranto, Cursi e Melpignano si erano costituiti parte civile.
L’inchiesta
L’inchiesta prese il via dall’esposto presentato dalla senatrice Barbara Lezzi del Movimento 5 Stelle e da un gruppo di privati cittadini. Nel febbraio scorso, difatti, venne realizzato un video per le vie di Melpignano che immortalava una coltre di fumo giallastra. Questa scia maleodorante documentata dal filmato proveniva dall’industria di fertilizzanti, Tarantino Concimi di Maglie. I denuncianti sarebbero stati, secondo quanto da loro affermato, “costretti a serrare le porte e le finestre delle abitazioni al fine di evitare che la presunta aria malsana penetrasse all’interno”.
Le indagini sono state con condotte dai Carabinieri della Stazione di Nociglia, del Nucleo Operativo Ecologico di Lecce, e dei Tecnici dell’Arpa
La Procura, contestava all’azienda l’emissione di acido solforico, attraverso il proprio processo produttivo, fino a febbraio scorso. Secondo il pubblico ministero, tali emissioni non erano autorizzate e avrebbero causato ai cittadini domiciliati nella zona, difficoltà respiratorie e irritazioni delle prime vie aeree. Inoltre, il pm metteva in evidenza un aspetto “insolito”, poiché tali “fumi” avrebbero prodotto “un impatto negativo anche psichico, sull’esercizio delle normali attività quotidiane di lavoro e di relazione, nonché preoccupazione ed allarme circa eventuali danni alla salute derivanti da esposizione ad emissioni atmosferiche inquinanti”.
La difesa
L’avvocato Giuseppe Corleto, legale della Tarantino Concimi assieme a Pietro Nicolardi, ha sempre sostenuto che “le emissioni che talvolta sono state riscontrate (peraltro soltanto in ore notturne, al fine di non gravare eccessivamente sulla fornitura elettrica) equivalgono a null’altro che a del semplice vapore, quale conseguenza del raffreddamento del prodotto.” Il legale della Tarantino Concimi riteneva che “quanto al contestato utilizzo di acido solforico, infine, si rappresenta che lo stesso – utilizzato in piccole quantità – ha quale unico ed esclusivo scopo quello di fungere da agente legante nella fase della granulazione sì da ottenere una compattezza maggiore del granulo di prodotto.”
L’Azienda, inoltre, si è affidata a due Consulenti Tecnici, docenti universitari specializzati in chimica, per dimostrare la correttezza del suo operato in tutte le fasi di produzione.
