Nessun abuso sessuale ai danni di un'operatrice socio-sanitaria che lavorava presso la struttura gestita dall'imputato.
Il gup Stefano Sernia ha prosciolto dall'accusa di violenza sessuale e violenza privata, un uomo originario di un Comune del Basso Salento, difeso dall'avvocato Americo Barba. Invece, il sostituto procuratore Giovanni Gagliotta (in sostituzione della collega Roberta Licci titolare dell'inchiesta ) ne aveva chiesto il rinvio a giudizio.
La presunta vittima, una donna di 42 anni, si era costituita parte civile con l'avvocato Antonio Manco. La stessa donna aveva presentato denuncia, affermando di avere subìto le attenzioni del titolare di una casa di riposo, a cui non poteva dire di no, altrimenti sarebbe stata prontamente licenziata dall'uomo. La 42enne ha anche riferito di avere avuto in passato una relazione con il titolare della struttura, ma che una volta terminata, egli avrebbe cominciato a comportarsi con lei, in maniera violenta ed autoritaria. Sarebbero così iniziati i ricatti "sessuali"; l’accusatrice avrebbe dovuto sottostare a tutta una serie di soprusi ed abusi, ma non poteva "ribellarsi " in alcun modo, altrimenti sarebbe stata mandata via dal posto di lavoro.
In particolare, le indagini, chiuse nel luglio del 2015 e condotte dagli uomini della sezione di polizia giudiziaria della Procura avrebbero evidenziato come gli episodi "incriminati", si sarebbero succeduti fino al marzo del 2013. Gli inquirenti avrebbero ascoltato altre ragazze che avrebbero fornito una testimonianza simile a quella della "denunciante"; invece, il titolare della casa di riposo si è sempre tenacemente difeso, confermando soltanto di avere avuto una relazione con la donna che l'ha poi querelato. Inoltre, ha riferito di essere stato lui, a subire continui ricatti da lei, anche di natura economica.
