
Il Riesame ha revocato la misura cautelare dei domiciliari per l’ex assessore di Sanarica, Dario Strambaci che è tornato in libertà dopo gli arresti del 13 marzo scorso che hanno coinvolto anche i sindaci di Sanarica, Maglie e Ruffano ed altri indagati, nell’ambito di una maxi inchiesta su di un presunto sistema di appalti pilotati, in cambio di favori personali, come addobbi floreali, bottiglie di prosecco e voti.
Il tribunale del Riesame (presidente Carlo Cazzella, a latere Pia Verderosa e Simona Panzera) ha accolto il ricorso dall’avvocato Luigi Casarano per l’assessore dimissionario, il 38enneDario Andrea Strambaci.
I giudici hanno rigettato il ricorso della difesa per l’imprenditore Marco Castrignanò, 49enne di Maglie, che resta in carcere. L’indagato, difeso dagli avvocati Francesco Vergine e Massimo Manfreda, potrà fare ricorso in Cassazione.
In precedenza, ricordiamo, è stata“ confermata” la misura cautelare per Salvatore Sales, 68 anni, sindaco di Sanarica e per l’ingegnere Mario Urso, 48enne di Botrguno. Invece, l’ingegnere Maurizio Montagna, 59enne di Scorrano, nelle vesti di responsabile dei procedimenti, ha ottenuto l’attenuazione della misura cautelare del carcere con gli arresti domiciliari.
La difesa rappresentata dagli avvocati Vincenzo Blandolino (per Sales e Montagna) e Mario Antonio Blandolino (per Urso) potrà a sua volta fare ricorso in Cassazione per chiedere la revoca della misura.
Invece, venerdì scorso, l’ex sindaco di Ruffano, il 59enne, Antonio Rocco Cavallo, è tornato in libertà, dopo l’arresto del 13 marzo scorso. Il tribunale del ha accolto il ricorso degli avvocati Luigi Corvaglia e Giancarlo Sparascio, che chiedevano la revoca della misura per l’insussistenza delle esigenze cautelari.
Va detto che nei giorni scorsi, il gip Stefano Sala aveva accolto la richiesta di sostituzione della misura cautelare in carcere, per la quale il pm Maria Vallefuoco aveva espresso parere favorevole. Il provvedimento è stato però “congelato”, perché non c’erano braccialetti elettronici a disposizione.
Invece, il Tribunale del Riesame ha rigettato il ricorso per il sindaco di Maglie, il 60enne, Ernesto Toma e per il vice sindaco, il 42enne, Marco Sticchi, che restano ai domiciliari. La difesa, rappresentata dagli avvocati Luciano Ancora e Roberto Sisto per Toma e da Andrea Sambati e Luciano Ancora per Sticchi, potrà fare ricorso in Cassazione.
Intanto, va detto, che dopo le dimissioni del sindaco del sindaco di Ruffano, Antonio Cavallo e del consiglio comunale è arrivato il commissario prefettizio. In queste ore, a seguito della sospensione degli organi elettivi dell’Ente, è stato nominato come commissario per la gestione provvisoria, il viceprefetto Claudio Sergi.
Ricordiamo che dopo la richiesta di arresto del pm e gli interrogatori preventivi sono arrivati, il 13 marzo scorso, i provvedimenti del giudice che aveva disposto l’arresto per sindaci, assessori, funzionari e per un imprenditore.
I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Lecce, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di applicazione di misure cautelari personali nei confronti di 10 persone, dei quali 3 agli arresti in carcere e 7 agli arresti domiciliari. Sono state inoltre emesse misure interdittive del divieto di contrattare con Pubblica Amministrazione nei confronti di ulteriori 6 indagati.
Nel frattempo, però, la Procura ha fatto Appello, sempre davanti al Riesame, per chiedere il riconoscimento dell’ipotesi di reato di associazione a delinquere, sostenendo che vi sia stato “un sistema di gestione illecita degli appalti”.
Nello specifico, il pm Maria Vallefuoco ha chiesto quattro nuovi arresti e l’aggravamento della misura per altri tre indagati, dopo il rigetto disposto dal gip Stefano Sala. Sotto la lente della Procura sono finiti anche i titolari delle ditte appaltatrici.
Il pm ha dunque chiesto la misura del carcere anche per l’imprenditore Graziano Castrignanò, 49 anni di Maglie (nei suoi confronti non è stata applicata alcuna misura cautelare), per Fabio Coluccia, 37enne di Bagnolo del Salento (anche lui a piede libero) e per Umberto Mangia, 35 anni, originario di Poggiardo (si trova ai domiciliari) e per il funzionario Maurizio Montagna (ha ottenuto i domiciliari dal Riesame). E ancora, arresti domiciliari per Melissa Corrado, 32enne di Muro Leccese e Anna Daniela Manzi, anch’ella 32enne di Muro leccese (entrambe a piede libero).
L’udienza verrà discussa il 15 aprile, dinanzi al Tribunale della Libertà.