Processo di Appello “Off Side” su mafia e partite truccate, invocata la conferma della condanna per i due Coluccia

Questa mattina, la Procura Generale ha chiesto ai giudici di confermare la sentenza emessa, dopo il processo di primo grado con rito abbreviato.

La Procura generale chiede la conferma della condanna anche in Appello, per i due Coluccia accusati di frode sportiva.

In mattinata, si è svolta la prima udienza del processo di Appello “Off-Side” su presunte partite truccate. Il sostituto procuratore generale Giovanni Gagliotta ha invocato la pena di 9 anni per Pasquale Danilo Coluccia, 37 anni di Galatina e 9 anni e 6 mesi per Luciano Coluccia, 68enne di Noha. Rispondono, entrambi, anche di associazione mafiosa.

La Procura generale ha inoltre chiesto la condanna ad 1 anno per frode sportiva (come in primo grado) per Antonio Renis, 38 anni di Copertino, allenatore del Maglie all’epoca dei fatti. Dunque, sono state invocate le stesse pene, inflitte dopo il processo di primo grado con rito abbreviato. La sentenza della Corte d’Appello (Presidente Nicola Lariccia) è prevista per il 14 ottobre, dopo la discussione dei legali Luigi Greco e Anna Inguscio.

Invece, la FIGC si era costituita parte civile, attraverso l’avvocato Luigi Covella, ed era stato disposto il risarcimento del danno in suo favore, dopo la sentenza di primo grado.

L’inchiesta

Nel mese di maggio del 2018, gli agenti della Squadra Mobile di Lecce hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare, di cui una in carcere, a carico di Pasquale Danilo Coluccia, e una agli arresti domiciliari (solo per frode sportiva), nei confronti di Luciano Coluccia. A seguito della recente sentenza della Corte di Cassazione, invece, è stata disposta la custodia cautelare in carcere, anche per quest’ultimo.

I due Coluccia, secondo il pm Roberta Licci (titolare del fascicolo d’indagine) avevano dato vita a una sorta di vero e proprio “welfare parallelooccupandosi, su richiesta e previa percentuale, di riscuotere i crediti altrui e recuperare, altresì, beni oggetto di furto. Inoltre avevano acquisito il controllo della squadra di calcio locale, facendo sì, che nel Campionato 2015/2016, questa ottenesse il salto di categoria dal Torneo di Promozione a quello di Eccellenza. Alterando i risultati della competizione, però.

Un’attività controllata dall’associazione criminale era la squadra di calcio «A.S.D. Pro Italia Galatina», con annesso stadio comunale «G. Specchia». L’esito dell’indagine ha messo in evidenza una “costante e pressante richiesta di somme di denaro” a commercianti e imprenditori di Galatina e dei comuni limitrofi a titolo di «sponsorizzazione» per la compagine calcistica.



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