Infangarono la memoria di Noemi in televisione, inizia il processo per i genitori di Lucio. Parte civile la mamma della vittima

Le affermazioni vennero rilasciate, tra settembre del 2017 e giugno del 2019, nel corso delle trasmissioni televisive: “Chi l’ha visto”, “Quarto Grado” e “La vita in diretta”.

La mamma di Noemi Durini si costitusice parte civile, durante la prima udienza del processo per diffamazione a carico dei genitori di Lucio Marzo, l’omicida reo confesso della studentessa di Specchia.

Biagio Marzo, 63 anni e Rocchetta Rizzelli, 54enne, residenti ad Alessano, rispondono in concorso dell’ipotesi di reato di diffamazione aggravata e continuata a mezzo stampa.

L’udienza si è svolta davanti al giudice monocratico Roberto Tanisi della seconda sezione penale.

Immacolata Rizzo, madre di Noemi si è costituita parte civile, attraverso gli avvocati Valentina Presicce e Tiziana Cecere del Foro di Bari.

La prossima udienza è stata fissata per il 6 novembre.

Nel corso del dibattimento, l’avvocato Luigi Piccinni, legale dei due imputati, potrà dimostrare la loro estraneità alla accuse mosse dalla Procura.

Le indagini

Nei mesi scorsi, i genitori di Lucio Marzo sono stati raggiunti nelle scorse ore, da un decreto di citazione diretta a giudizio, a firma del sostituto procuratore Roberta Licci.

Le indagini hanno presso il via, dalle denunce dei genitori di Noemi Durini, la studentessa assassinata dal giovane fidanzato il 7 settembre del 2017 e ritrovata successivamente priva di vita in campagna.

A finire nel mirino della Procura, le dichiarazioni, ritenute ingiuriose, dei genitori di Lucio Marzo (condannato a 18 anni per omicidio in via definitiva). Tali affermazioni vennero rilasciate, tra settembre del 2017 e giugno del 2019, nel corso delle trasmissioni televisive: “Chi l’ha visto”, “Quarto Grado” e “La vita in diretta”.

Il 20 settembre del 2017, a Biagio Marzo e Rocchetta Rizzelli, durante “Chi l’ha visto”, dichiararono: “era una ragazza notturna, altro che solare, si è infilata in casa di notte…a me lo ha detto chiaramente ti devo far impazzire… aveva problemi… era gelosa… si è chiusa nell’armadio e poi è andata a letto con mio figlio… ma la ragazzina anche di un anno più piccola, aveva un bagaglio di esperienza molto più grande”.

Non solo, poiché i coniugi proseguivano, dicendo: “di essere stati allertati dal professore della scuola perché Noemi aveva picchiato Lucio… era tutt’altro che una brava ragazza si accompagnava con delinquenti di trenta quarant’anni, una ragazzina di venti e non voglio andare oltre… addirittura aveva dato i soldi a un certo tipo per compare una pistola e per spararci addirittura incitava mia figlio affinché ci scannasse tutti”.

Ed infine Biagio Marzo affermava: “Era una ragazza cresciuta allo stato brado”.

Invece, il 6 ottobre del 2017, durante “Quarto Grado”, Rocchetta Rizzelli attribuiva a Noemi la responsabilità dei tre TSO subìti dal figlio. E nella puntata della stessa trasmissione, andata in onda il 21 aprile del 2018, Biagio Marzo definiva Noemi vittima delle sue amicizie e di chi non l’ha controllata. Inoltre, il 30 maggio del 2018, Rocchetta Rizzelli, dopo aver aggredito alcuni giornalisti, affermò “siamo orgogliosi siamo vivi“, così ribadendo, sostiene il pm Licci, “l’infamante accusa che Noemi volesse ucciderli, nonostante il 30 maggio 2018, le indagini concluse avessero completamente smentito dette affermazioni”.

Infine, nell’avviso di conclusione delle indagini, si fa riferimento al talk show “La vita in diretta”. Nel corso delle puntate del 27 aprile del 2018 e del 19 giugno del 2019, Biagio Marzo affermò che Noemi non aveva un padre.

L’aggressione a Remo Croci

Occorre poi ricordare che, in un altro procedimento, il padre di Lucio Marzo è finito sotto processo, poiché accusato di avere aggredito Remo Croci, noto giornalista della trasmissione televisiva “Quarto Grado”.

Difatti, il papà di Lucio è stato raggiunto da un decreto di citazione a giudizio a firma del procuratore aggiunto Guglielmo Cataldi, con l’ipotesi di reato di lesioni personali. Biagio Marzo, difeso dall’avvocato Luigi Piccinni, dovrà presentarsi dinanzi al giudice di pace.

(Immagine di repertorio)



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