Le ipotesi di reato contestate dal Nucleo operativo ecologico di Lecce sono quelle dello scarico di acque reflue industriali in assenza di autorizzazione e del deposito incontrollato di rifiuti speciali non pericolosi. Il tutto è emerso dai controlli ambientali effettuati dai carabinieri presso la sede di una società operante in provincia di Lecce, nel settore della produzione di succhi di frutta e di concentrati di uve.
I militari hanno sottoposto a sequestro preventivo d’urgenza un pozzetto, e tutte le relative tubazioni, utilizzati illecitamente per lo scarico della acque reflue industriali prodotte dalla condensazione del vapore frammisto ai residui della combustione dell’olio, a basso tenore di zolfo, utilizzato per l’alimentazione delle caldaie impiegate nel ciclo produttivo.
Ma le azioni illecite poste in essere dall’azienda salentina non sono finite. Gli uomini del Noe, comandati dal maggiore Nicola Candido, hanno altresì rilevato il deposito incontrollato di rifiuti speciali non pericolosi, costituiti da scarti liquidi di lavorazione inutilizzabili per il consumo umano, posto in essere all’interno di una vasca di stoccaggio.
Al termine dell’attività ispettiva, l’amministratore unico della società è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Lecce. Dell’avvenuto sequestro sono state informate sia l’Autorità giudiziaria che quella amministrativa per i provvedimenti di rispettiva competenza, in base a quanto previsto dalla normativa in materia.
Come si sa le realtà industriali sono tenute a seguire ben precise indicazioni in merito agli scarichi industriali e allo smaltimento di quei rifiuti che, se stoccati in modo non corretto, possono cagionare seri danni all’ambiente e alla salute dei cittadini.
