La richiesta è semplice, precisa, senza troppi giri di parole: un intervento affinché venga messo in sicurezza, al più presto, il tratto di strada provinciale Lecce-Frigole, nei pressi del km 7. Si tratta, purtroppo, di un incrocio salito spesso ai fasti della cronaca nera a causa di gravi sinistri, anche mortali. L’incrocio, peraltro, rappresenta uno snodo cruciale non solo tra il capoluogo salentino e la marina leccese, visto che collega altre località. Transitandoci, infatti, risulta possibile imboccare la via verso Torre Chianca, così come quella in direzione San Ligorio, frazione vicinissima, a seconda del luogo di provenienza. A tal proposito, la redazione di Leccenews24.it stamattina ha ascoltato Michelino, giovane cittadino residente a Frigole, da sempre attivo nella sua realtà territoriale, per raccontarci ciò che si può considerare una vera e propria battaglia sociale. E, di conseguenza, lanciare un appello alle istituzioni tramite le nostre colonne. “Parliamo di un incrocio con scarsa visibilità, causata dalla presenza dell’alta vegetazione. La visuale è ridotta e pertanto gli automobilisti sono costretti a sporgersi oltre per constatare la via libera”.
In questo caso, il detto “la prudenza non è mai troppa” bisogna davvero prenderlo alla lettera. Già nelle ore diurne occorre tenere gli occhi bene aperti; figurarsi dopo il tramonto, dove il buio notturno certamente non contribuisce a migliorarne la visuale. Michelino specifica, inoltre, di aver già provveduto a contattare la polizia provinciale con una nota che illustra nel dettaglio la situazione. Aggiungendo altri aspetti, tutto fuorché trascurabili: “Le condizioni in cui versano i margini del tratto stradale potrebbero provocare fenomeni d’incendio con l’alta stagione”.
E non si esclude nemmeno una segnalazione alla autorità competenti se non dovessero giungere, quantomeno, dei segnali di apertura ad affrontare la questione, “in quanto – conclude – le suddette condizioni risultano in contrasto con il codice della strada”. Non resta, adesso, che attendere le dovute risposte alla sollecitazioni di un libero cittadino; condivise, però, da un’intera comunità.