Ottiene i domiciliari il 26enne di Maglie, che era stato arrestato e condotto in carcere nei giorni scorsi, nell’ambito dell’inchiesta sul sequestro di una minorenne di Andria.
Il Tribunale del Riesame ha concesso i domiciliari all’indagato, assistito dagli avvocati Luigi e Arcangelo Corvaglia.
Nei giorni scorsi, i Carabinieri del Comando Provinciale di Barletta-Andria-Trani, con il supporto dei colleghi del Comando Provinciale Carabinieri di Bari e del Comando Provinciale di Lecce, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Trani, nei confronti di quattro persone (tre donne e un uomo) ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo e in concorso tra loro, di sequestro di persona, rapina, tentata estorsione, lesioni nei confronti di una ragazza minorenne all’epoca dei fatti, oltre che di detenzione e porto abusivi di arma. Si tratta di due 23enni ed una 33enne (originarie di Bari) ed un 26enne di Maglie. Quest’ultimo nel corso dell’interrogatorio di garanzia aveva respinto le accuse.
Le indagini, hanno avuto inizio a seguito della denuncia da parte della ragazza di Andria, che aveva riferito di essersi sottratta all’attività̀ di prostituzione che due delle indagate gestivano grazie all’utilizzo della pubblicazione di annunci sul web, fissando incontri che avvenivano in varie province della Puglia e anche a Milano.
I fatti
Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal gip, nella serata del 15 maggio, gli indagati hanno raggiunto la vittima ad Andria – presso un immobile in cui si trovava in compagnia di alcuni amici – e l’hanno aggredita con calci e pugni, costringendola a salire a bordo dell’autovettura con cui erano giunti sul posto e, dopo averla colpita all’occhio con un coltello ed averla poi minacciata con una pistola per farla desistere dalla sua intenzione di denunciare i fatti, le hanno sottratto anche il telefono cellulare e alcuni oggetti personali
La giovane è riuscita a divincolarsi e a fuggire con l’aiuto di un passante che si era accorto di quanto stesse accadendo e l’ha fatta salire sulla propria autovettura, allontanandosi e trasportandola presso il pronto soccorso e mettendola poi in contatto con la madre, in compagnia della quale la ragazza si è presentata presso la stazione dei carabinieri del posto, per denunciare quanto accaduto.