Prosegue l’iter giudiziario dei due arrestati per la cruenta rapina alla tabaccheria di Copertino dell’8 dicembre dello scorso anno. Oggi si è tenuto l'interrogatorio di garanzia dal carcere di Borgo San Nicola. Ha parlato soltanto il ventunenne Danilo De Matteis (difeso dall'avvocato Carmine Perrone) che ha confermato di aver partecipato al colpo, ma di non avere mai pensato, così come il suo complice, di rapire il bambino fuori dall’esercizio commerciale e ha negato anche di aver sparato al padre del piccolo (l'automobilista che sarebbe stato aggredito in macchina assieme alla famiglia).
Il secondo arrestato Costica Brinzoi, difeso dall'avvocato Daniele Scala, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Intanto gli investigatori sono sempre sulle tracce del terzo complice che componeva il commando: si tratterebbe di un uomo di Copertino con precedenti penali alle spalle.
Ma torniamo all’interrogatorio di stamattina. De Matteis ha affermato che non era intenzione dei malviventi quella di rapire alcuno, tantomeno un bambino. Sarebbe stato l'automobilista ad avvicinarsi a loro nel tentativo di bloccarne presumibilmente la fuga e la sua sarebbe stata solo una reazione per non farsi intralciare.
La ricostruzione dell’accaduto è ancora al vaglio degli inquirenti e il film dell’azione delinquenziale non è stato del tutto riavvolto. Sembra però che dopo aver fatto razzia di sigarette, gratta e vinci e denaro, i tre delinquenti si sarebbero diretti verso l’uscita della tabaccheria sita in via Cosimo Mariano a Copertino. Per la fuga avrebbero voluto rubare un’autovettura di passaggio, intimidendo il conducente. Ma l’uomo che era in auto con la famiglia e il bambino avrebbe reagito al tentativo di furto, anche perché gli era apparso evidente che i tre malviventi volessero portarsi al seguito anche il figlio.
La colluttazione poi si era anche conclusa con lo sparo di alcuni colpi di fucile da parte dei tre e l’uomo era rimasto ferito al braccio e alla testa. Sul fatto che la banda volesse portarsi via in ostaggio ‘il piccolo’ proseguono gli interrogatori. E il cerchio intorno al terzo complice sembra essersi notevolmente stretto.
