
Hanno ballato giorno e notte, seguendo il ritmo della musica scandita da tre grandi casse. Uno accanto all’altro nella pista ritagliata tra gli ulivi nelle campagne ‘silenziose’ di Castri. Hanno resistito fino a quando sulla strada provinciale 140 non sono arrivati gli uomini delle forze dell’ordine che hanno seguito le segnalazioni dei cittadini, stanchi del rumore e preoccupati per la presenza di centinaia e centinaia di giovani. Tutte raccontavano la stessa cosa: era in corso un «rave party».
Liberare la zona, in località “Capone”, non è stato facile, ma alla fine ai partecipanti che non sono riusciti a dileguarsi, è stato presentato il conto. Con l’accusa di «invasione di terreni» gli uomini in divisa hanno denunciato quasi quaranta persone, molte pugliesi altre provenienti da altre regioni.
Le indagini non si sono fermate quando nel terreno privato è tornata la tranquillità. I Carabinieri della Stazione di Calimera, infatti, hanno presentato un elenco al Questore, Leopoldo Laricchia con su scritti i nomi di 39 partecipanti alla festa non autorizzata per l’emissione della misura di prevenzione personale del “rimpatrio con foglio di via obbligatorio” per la durata di tre anni. Non potranno più tornare a Castri.
Sono tutte di età compresa tra i 43 ed i 18 ad eccezione di uno, un minore che ha 16 anni, provenienti da varie province italiane.
Queste proposte traggono origine, come detto, dal servizio che aveva portato già nei giorni scorsi la Stazione di Calimera a deferire in stato di libertà ben 30 persone per il reato di invasione di terreni e successivamente ne erano state deferite altre.