Risolto il mistero di Masseria Ghermi: le ossa ritrovate nel pozzo sono di un grosso animale

La scoperta, nel pomeriggio di ieri, nelle vicinanze di Masseria Ghermi. Il ritrovamento di alcune ossa all’interno di una cisterna è stato del tutto casuale. Accertamenti hanno permesso di stabilire che si tratta di resti di un grosso animale.

pompieri

La scoperta, avvenuta in modo casuale nelle campagne a pochi passi da Masseria Ghermi, non “nascondeva” macabri misteri, come inizialmente si era immaginato. Gli accertamenti eseguiti dal medico legale sulle ossa ritrovate all’interno di una cisterna hanno permesso di stabilire che appartengono a un grosso animale. Non sono umane, quindi.

Nessun caso di lupara bianca, nessun regolamento di conti come si era ipotizzato quando, nella tarda serata di ieri, i Vigili del Fuoco intervenuti nel terreno accanto al centro che ospita i migranti per un’auto bruciata, hanno notato la piccola cavità con resti, apparentemente datati, che galleggiavano a diversi metri di profondità.

L’allarme è scattato quasi subito, visti anche i “precedenti”.  La cronaca locale ha raccontato di altri casi simili. Il corpo di Ivan Regoli, ad esempio, fu ritrovato in un pozzo nelle campagne di Matino. Un epilogo drammatico per il ragazzo scomparso nel nulla il 12 settembre del 2011, all’età 30 anni. Approfondire, dunque, era un obbligo.

Sul posto si sono recati i i carabinieri della stazione di Santa Rosa e della compagnia di Lecce per recuperare le ossa e avviare le indagini. Ora, risolto questo giallo, le indagini continuano per capire a chi appartiene l’auto ritrovata e se sia stata utilizzata per commettere furti o rapine nella zona. La scena suggerisce questo: la vettura, probabilmente, è stata incendiata per cancellare ogni traccia. Ma questo è un altro capitolo.



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