L'avrebbe molestata, cercando di baciarla, ed il titolare di un bar è stato condannato. Il collegio della seconda sezione penale, Presidente Pasquale Sansonetti, ha inflitto la pena di 2 anni a N.C., 52enne di Tricase (il pm Stefania Mininni aveva invocato 3 anni). I giudici hanno però riconosciuto la lieve entità del reato di violenza sessuale. La vittima, una donna georgiana, si è costituta parte civile con l'avvocato Giovanni Montagna, ottenendo un risarcimento di 4mila euro.
La donna, giunta in Italia nel 2004 e madre di tre figli, nella scorsa udienza ha testimoniato in aula, ricostruendo nei dettagli la spiacevole vicenda. Raccontò di essersi recata in un bar di Tricase nel dicembre del 2013, prima di Natale, per chiedere se ci fosse possibilità di lavorare, poiché il permesso di soggiorno le stava per scadere. Il titolare, fin da subito le avrebbe fatto dei pesanti apprezzamenti del tipo "come sei bona". La ragazza pur turbata dall'approccio dell'uomo, le lasciò il suo numero e se ne andò dal bar. N.C la chiamò una prima volta, proponendole un lavoro a chiamata.
Poi, il 3 gennaio l'avrebbe ricontattata per parlare di una nuova proposta lavorativa e le avrebbe rivolto ancora dei complimenti, nonostante lei le avesse detto di essere stata accompagnata dal fidanzato. Sarebbero poi scesi in cucina e lui, secondo quanto raccontato dalla donna, si sarebbe avvicinato, dicendole "se fai la brava ti faccio lavorare?" e "Io sono sposato ma possiamo essere amanti". Successivamente, il titolare del bar le avrebbe fatto un contratto a tempo indeterminato e così dal giorno successivo lei avrebbe cominciato a lavorare lì.
I primi di gennaio, i due sarebbero scesi nel laboratorio del bar e lui l'avrebbe aspettata sulle scale. Il titolare le avrebbe chiesto un bacio per farla passare, ma di fronte al suo rifiuto l'avrebbe effettivamente baciata. A quel punto, lei sarebbe scappata e avrebbe raccontato ogni cosa al fidanzato, decidendo alla fine di sporgere denuncia.
I difensori dell'imputato gli avvocati Luigi Corvaglia e Michele Sperti hanno chiesto l'assoluzione di N.C. ritenendo contraddittoria la testimonianza della presunta vittima.