Sequestrano connazionale per farla prostituire. In manette

Un uomo e una donna di nazionalità bulgara avevano intenzione di avviare una ragazza alla prostituzione. Scoperti dai Carabinieri sono stati immediatamente arrestati. Si ricerca un terzo complice

Nella tarda serata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Ugento con l’ausilio dei colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile di Casarano e quelli della Stazione di Taurisano hanno proceduto all’arresto, con l’accusa di violenza sessuale, sequestro di persona, rapina, percosse e lesioni personali Rumyana Kotseva, 26 anni, di nazionalità bulgara in Italia senza fissa dimora e Ivaylo Ivanov, 25enne, anch’egli di nazionalità bulgara e senza fissa dimora

I fatti hanno avuto inizio intorno alle 07.30 di ieri sera, quando, I.O. ventitreenne bulgaro in Italia da pochi giorni insieme alla giovane moglie anch’ella proveniente dallo stesso Paese ha telefonato ai Carabinieri in lacrime.

All’arrivo degli uomini dell’Arma lo scenario che si è presentato è stato drammatico. Piangendo e con molte difficoltà linguistiche, il giovane è riuscito a spiegare ai militari che, dopo averlo picchiato e rapinato di soldi e cellulari, la moglie, incinta al quinto mese di gravidanza, era stata portata via da alcuni connazionali con la forza e contro la propria volontà, probabilmente in direzione Brindisi, per costringerla a prostituirsi.

Diramata immediatamente la notizia a tutti i comandi Carabinieri della provincia di Lecce e Brindisi, i militari della Stazione di Ugento hanno accompagnato presso la caserma l’uomo al fine di meglio comprendere la situazione.

Da quel momento è scattata una serie di attività da parte dei militari di Ugento che ha permesso di rintracciare la giovane donna, di accertare le sue condizioni di salute e di appurare come si fossero svolti effettivamente i fatti scoprendo così la drammatica verità. In effetti la ragazza, da poco in Italia, era stata portata via con la forza dai connazionali per costringerla a prostituirsi nel Brindisino contro la sua volontà, ma l’intervento dei Carabinieri ha fatto desistere i prevenuti.

Le immediate ricerche hanno consentito di rintracciare due dei connazionali rei di aver commesso tali delitti e tuttora si è alla ricerca di un terzo complice, al momento non ancora ben identificato.

Dell’intero accaduto è stato informato il Pubblico Ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce il quale ha disposto il fermo dei due e la loro traduzione presso la casa circondariale di Borgo San Nicola.



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