Scene filmiche, d'azione, ma belle solo se gustate davanti al grande schermo di una sala cinema; perché chi le ha vissute realmente non si sarà certo divertito. Siamo a Trepuzzi. Nella nottata di ieri, due fratelli marocchini, entrambi del posto, sono stati presi di forza dalla loro casa, scaraventati in auto e condotti in campagna; già questo lascia immaginare la violenza del gesto. Ma, come se non bastasse, i due hanno dovuto subire persino delle torture con coltello e pistola.
Davvero incredibile la freddezza di questi aggressori, intenti ad ottenere la riscossione di un presunto debito non ancora corrisposto a dovere. A dire il vero, le "operazioni" dei malintezionati sono cominciate nel pomeriggio di Domenica, per poi terminare col rilascio delle due vittime molto, ma molto più avanti.
La coppia di ragazzi è così giunta, terrotizzata e provata dalle ferite, presso l'Ospedale "Vito Fazzi". E non appena ricevute le cure del caso hanno immediatamente contattato la Polizia.
Avviate le indagini, dunque, dal pm Giuseppe Capoccia assieme alla dirgerente della Squadra Mobile, dottoressa Sabrina Manzone. La questione sembra tutt'altro che risolta, sebbene gli investigatori si siano già fatti un'idea ben precisa dei malviventi.
Incredibile la dinamica. Prima il sequestro di uno dei due marocchini; che, condotto a casa di un personaggio già noto, avrebbe subito numerose percosse nel tentativo di fargli rilevare la locazione del fratello.
Dopodiché è stato rimesso in macchina e, successivamente, nelle campagne situate a Trepuzzi. Macabra sorpresa. Qui, proprio c'era il fratello, steso a terra e malconcio, poiché pure lui picchiato con crudeltà. Poi la minaccia; riprovevole, raccapriciante. O la paga entro pochi giorni, oppure "è la fine".
Pronunciata la frase, gli aguzzini si sono allontanati, lasciando impauriti e sanguinanti i due ragazzi d'origine marocchina, ma naturalizzati italiani. Gli agenti di polizia, però, stanno lavorando per rintracciare gli autori del fatto.
