Peggiorano le condizioni di salute dell’oncologo Giuseppe Serravezza, responsabile scientifico della LILT Lecce, al sesto giorno di sciopero della fame e della sete in protesta contro la costruzione del gasdotto TAP a San Foca. Stamattina è stato necessario il ricovero del medico – sottoposto a flebo reidratanti – presso l’ospedale “Ferrari” di Casarano, dove adesso si trova sotto osservazione. E nel frattempo, dalle Lega leccese della lotta contro i tumori giunge l’appello al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, affinché venga riaperto un dialogo col governo sull’opera che sorgerà in località San Basilio. Già ieri, in occasione della “Gallipoli Run”, Serravezza aveva ricordato ai presenti le ragioni del la sua decisione. Il dott. Serravezza, inoltre, manda un grosso abbraccio a tutte le persone impegnate in prima linea sulla vicenda.
Nei giorni scorsi la LILT aveva anche lanciato un appello alle Autorità istituzionali, politiche e religiose per accogliere le istanze del territorio, e quindi “delle persone che si riconoscono non solo nei valori della natura come patrimonio comune da preservare e da tramandare, nella integrità e nella bellezza, ma anche nella forza di comunità che fa cerchio compatto attorno alla concreta e certa perdita di salute attuale e futura”.
Nel frattempo la società Tap, che si occupa della realizzazione dell'approdo dell'omonimo gasdotto, ha segnalato nuove tensioni che si sarebbero verificate la scorsa notte presso il cantiere in località San Basilio, nella marina di San Foca a Melendguno. A rivelarlo è una nota ANSA secondo cui un gruppo non identificato di persone si sarebbe reso responsabile di un lancio di pietre all'indirizzo delle guardie giurate in presidio all'interno dell'area, impedendo il cambio turno e tagliando con dei tronchetti parte della recinzione del lotto principale in cui si trovano gli ulivi che sono stati invasati di recente.
L'episodio è stato segnalato dalla multinazionale alla Digos della Questura di Lecce.