Presunto sistema di appalti pilotati in cambio di favori personali, chiusa l’inchiesta. 25 indagati

L’inchiesta con il coinvolgimento di tre sindaci, funzionari e imprenditori, fa riferimento, tra le altre cose, alla manutenzione del verde pubblico, al rifacimento di strade e rete fognaria e ad interventi riguardanti lo stadio e le scuole.

Dopo le richieste del pm e gli interrogatori preventivi, ed il successivo provvedimento del gip di applicazione di misure cautelari personali nei confronti di 10 persone, dei quali 3 agli arresti in carcere e 7 ai domiciliari (sono state inoltre emesse misure interdittive nei confronti di ulteriori 6 indagati), è arrivato l’avviso di conclusione dell’inchiesta, in cui si parla di un presunto giro di appalti pilotati in cambio di favori, regalie (anche casse di prosecco e voti) e sostegno elettorale. E si fa riferimento, tra le altre cose, alla manutenzione del verde pubblico, al rifacimento di strade e rete fognaria e ad interventi riguardanti lo stadio e le scuole. L’avviso di conclusione delle indagini preliminari porta la firma del pm Maria Vallefuoco.

Risultano indagate 25 persone. Si tratta dello stesso numero di indagati riportato nell’avviso di fissazione degli interrogatori preventivi.Rispondono, a vario titolo,  di associazione a delinquere. Questa ipotesi di reato non venne riconosciuta dal gip e dopo l’appello della Procura, il Riesame accolse il ricorso, disponendo l’arresto (non immediatamente esecutivo), anche per questa ipotesi di reato, per sette indagati. E poi, rispondono di corruzione, turbata libertà degli incanti, frode in pubbliche forniture, truffa, emissione di fatture per operazioni inesistenti, falso in atti pubblici.

Gli indagati

I 25 indagati sono: Ernesto Toma, 60 anni, sindaco di Maglie e il suo vice e assessore con delega all’Urbanistica, Verde Pubblico e Arredo Urbano, il 43enne di Maglie, Marco Sticchi. Entrambi furono raggiunti da un provvedimento di custodia cautelare ai domiciliari (come richiesto dal pm), ma hanno poi ottenuto, dopo oltre 3 mesi, l’alleggerimento della misura con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. E dopo questo provvedimento del gip, hanno ottenuto il via libera dalla Prefettura, che ha revocato la sospensione, consentendogli di tornare alle loro rispettive cariche istituzionali. Toma è difeso dagli avvocati Luciano Ancora e Roberto Sisto, mentre Sticchi è assistito dall’avvocato Andrea Sambati. Riguardo la posizione del sindaco Toma, la Procura sostiene la tesi dei presunti accordi illeciti con l’imprenditore Marco Castrignanò, legati ai lavori di ristrutturazione nello studio professionale e alla fornitura di addobbi floreali in occasione delle nozze del “primo cittadino”. Tra gli appalti sotto la lente della Procura, anche l’affidamento dei lavori di manutenzione dello stadio Tamborrino-Frisari e per l’adeguamento sismico della scuola dell’infanzia di Corso Cavour. Invece, non compare l’accusa di avere ricevuto, in base ad accordi illeciti, una notevole quantità di calcestruzzo, in due circostanze (rispettivamente di 4 e 5 mila metri cubi) da poter utilizzare per lavori nello studio. Sono poi cadute alcune ipotesi di reato relative alle false fatturazioni, anche per episodi in cui erano coinvolti altri indagati.

Tra i 25 indagati compare anche il sindaco di Ruffano, Antonio Rocco Cavallo, 58enne, difeso dagli avvocati Luigi Corvaglia e Giancarlo Sparascio, per il quale era stata disposta la custodia cautelare in carcere, che è tornato in libertà, nei mesi scorsi, con provvedimento del Riesame, considerando tra le altre cose, le sue dimissioni dalla carica di sindaco. Antonio Rocco Cavallo è accusato di aver ricevuto dall’imprenditore Marco Castrignanò, nel mese di aprile 2022, somme di denaro contante. Non solo, anche lavori di ristrutturazione a titolo gratuito nella sede del comitato elettorale. Gli accertamenti hanno riguardato anche la procedura per l’affidamento di due bandi di gara, del valore complessivo di oltre 5 milioni di euro e i lavori di miglioramento delle aree del centro storico di Torre Paduli e largo San Rocco.

Tra gli indagati, anche, il sindaco di Sanarica, Salvatore Sales, 69 anni, che al momento resta ai domiciliari, anche se il suo legale, l’avvocato Vincenzo Blandolino, ha chiesto la revoca o l’alleggerimento della misura ed il provvedimento del gip è atteso in queste ore. Invece,  l’assessore Dario Andrea Strambaci, 39enne di Poggiardo, difeso dall’avvocato Luigi Casarano, ha già ottenuto la revoca dei domiciliari.

Sales e Strambaci sono accusati di aver agevolato gli imprenditori, mettendosi a loro disposizione in occasione delle gare. Sotto la lente del pm sono finiti gli appalti per l’abbattimento delle barriere architettoniche, per il centro di raccolta differenziata e i lavori per la mitigazione del rischio geomorfologico per un importo complessivo di oltre un milione di euro.  Ed entrambi avrebbero ottenuto, in cambio, il  sostegno alle elezioni del 3 e 4 ottobre del 2021 e, dopo la vittoria, avrebbero ricevuto da Marco Castrignanò, sei casse di prosecco, oltre al pagamento del pranzo con 130 persone, in un ristorante a Otranto.

Tra gli indagati anche Maurizio Montagna, 60 anni di Scorrano, che ricopriva il ruolo di componente delle commissioni aggiudicatrici nelle procedure di gara, e di funzionario nei comuni di Botrugno e Sanarica, e che nei giorni scorsi ha ottenuto l’alleggerimento della misura dei domiciliari con la sospensione dall’esercizio dei pubblici uffici per 8 mesi.

E ancora, l’imprenditore di Maglie, Marco Castrignanò, 49enne che nelle settimane scorse, ha ottenuto i domiciliari dopo oltre due mesi trascorsi in carcere ed il fratello gemello, Graziano Castrignanò. Entrambi sono difesi dagli avvocati Francesco Vergine e Massimo Manfreda.

E ancora, l’ingegnere Sergio Urso, 52enne di Botrugno, nelle vesti di dipendente della Castrignanò Appalti ed il 36enne di Poggiardo, Umberto Mangia (entrambi si trovano sempre ai domiciliari). Ed ancora il 64enne di Lecce, Daniele Boscarino, che ha ottenuto l’alleggerimento della misura dei domiciliari con la sospensione dall’esercizio dei pubblici uffici per 8 mesi.

E poi: Claudio Congedo, 53 anni, di Maglie, Riccardo Scasciamacchia, 41, residente a Otranto, Adriano Abate, 66, di Maglie. Nei loro confronti c’è la misura interdittiva del divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per un anno. E poi, Lorenzo Bacchi, 58, residente ad Andora (Savona); Augusto Merico, 52 anni, di Santa Cesarea Terme; il geometra Luigi Salvatore Riccardo, 58, di Ruffano, Maurizio Belli, 70enne di Roma; Fabio Coluccia, 36enne di Bagnolo del Salento; Melissa Corrado, 33enne di Muro Leccese; Pasquale De Vito, 54 anni di Uggiano La Chiesa; Anna Daniela Manzi, 33ene di Muro Leccese; Stefano Minerva, 46 anni di Poggiardo; Giovanni Sessa, 45enne di Montoro (provincia di Avellino); Fulvio Rocco Toma, 52enne di Ruffano.

Il collegio difensivo

Il collegio difensivo è composto inoltre dagli avvocati: Simone Viva, Mario Blandolino; Dimitry Conte, Francesca Sanzò; Vito Massari, Massimo Bellini, Roberto De Mitri Aymone; Mario Coppola, Umberto Leo, Giancarlo Zompì; Corrado Sammarruco; Raffaele Colluto, Alfredo Caggiula, Ubaldo Macrì, Andrea Stefanelli, Alessandro Diddi.

L’Indagine, affidata al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria delle Fiamme Gialle (comandato dal Colonnello Giulio Leo), ha fatto luce su fatti avvenuti a partire da maggio del 2016.