
La cronaca nera torna a parlare dei tentativi di suicidio nelle carceri pugliesi. A segnalare con un comunicato stampa l’ultimo episodio – accaduto stanotte nella casa circondariale di Taranto, poco prima delle 2.00 – è stata la Segreteria Generale del COSP (Coordinamento Sindacale Penitenziario). Più precisamente, a tentare l’insano gesto pare sia stato un detenuto tarantino. Avrebbe provato ad impiccarsi. Fortuna che l’intervento degli agenti abbia avuto una tempestività tale da salvare la vita all’uomo.
Un fatto che “segue da poco quello del 16 scorso nel Penitenziario di Lecce” – si legge nella nota pervenutaci in redazione. Quello di Taranto è un Istituto che ospiterebbe circa 600 detenuti contro una capienza regolamentare di 340 persone, una nuova struttura in costruzione per 200 posti letto, ma mancano 80 unità di polizia penitenziaria; attualmente sarebbero 270 unità, ma nei servizi sono 170, oltre alle 50 unità NOT (Servizi Sicurezze e Scorte).
C’è da interrogarsi. In Puglia, dall’inizio del 2014, corrispondono a 45 i casi di tentativi di suicidio, mentre salgono a 3 quelli concretizzatisi. E tutto ciò davanti ad una “ridotta sorveglianza sulle mura perimetrali di cinta delle carceri pugliesi, con servizi di vigilanza consistenti in pattuglia di polizia esterna automontata da solo due poliziotti”. Ridotto anche il personale nelle ore pomeridiane, serali e notturne; ridotte le risorse economiche. “Che altro devono ridurre alle Forze di Polizia nonostante difendano la sicurezza del paese e delle carceri Italiane?” – chiede a voce alta il COSP. Non caso, 3.660 ospiti contro una regolamentare capienza di 2.450 posti letto indica una chiara situazione di difficoltà.
E per il Sindacato la preoccupazione aumenta, considerando che i reparti a maggiore vigilanza mancano dei servizi igienici, tipo docce nelle celle; addirittura – si evince sempre dal comunicato – pur di lavarsi, i reclusi si spostano da una sezione all’altra. Nel Penitenziario di Foggia, sembra che 200 detenuti vengano spostati in altri reparti di pari numero pur di fare una doccia.
A ciò va aggiunto il fatto che in alcune strutture manchi la Vigilanza Video, o comunque i sistemi di sicurezza interni antintrusione o antiscavalcamento.
Ma c’è di più. “Ai Baschi Azzurri di Taranto, Lecce, Bari e Foggia, vengono imposti turni su tre quadranti lavorativi su otto ore, invece che su quattro quadranti da sei ore a turno con più servizi e reparti detentivi da vigilare”.
Sugli organici inoltre, il Sindacato “ha inoltrato una missiva all’attenzione dell’attuale Vertice reggente DAP Pagano, a Roma, dove si lamenta che dalle assegnazioni di 200 neo agenti in uscita dal 160esimo corso di formazione, le regioni Puglia e Basilicata sono state escluse discutibilmente dall’incremento”.
Piove sul bagnato. “In queste ore ventola l’ipotesi di un accorpamento di 20 PRAP su solo cinque nuovi Ispettorati Distrettuali dell’Amministrazione Penitenziaria, tra cui il PRAP della Puglia potrebbe essere accorpata unitamente ad altre Regioni alla Campania”. Non usa mezzi termini il COSP, definendo questa eventualità “Una sconfitta di attenzione già penalizzante dalle risorse che la Puglia certamente non merita”.
A ciò si aggiunge una situazione di piena emergenza. Dal 16 giugno scorso, infatti, sono iniziati i turni di riposo/ferie per una fetta del 30% del personale in servizio . Pausa che si concluderà 15 settembre 2014. In tal modo, però, persisterà una mancanza di personale nei reparti, determinando accorpamenti maggiori, sovraffollamento detentivo di polizia e, probabilmente, responsabilità per chi questa Estate dovrà fare ancora una volta i conti con sovraffollamento detentivo e mancanza di acqua nelle celle come avvenuto negli scorsi anni.