Strage di ulivi secolari e non è la xylella. In due nei guai

I militari della Stazione carabinieri di Nardò hanno arrestato, nel pomeriggio di ieri, due uomini che, armati di motosega, tagliavano legna d’ ulivo da alberi secolari.

Gli ulivi salentini non vanno protetti soltanto dal batterio della xylella, ma, a quanto pare, anche dalla mano dell’uomo che, alle porte dell’inverno, vuole fare incetta di legna da ardere.

Con l’accusa di furto aggravato e continuato di legna di ulivo secolare, finiscono così nei guai Giampiero Russo, di 25 anni, e Gianni Luca De Bitonti, di 39 anni, entrambi di Nardò.

La scoperta nel pomeriggio di ieri, quando una pattuglia della Stazione carabinieri di Nardò in normale servizio perlustrativo del territorio si è accorta, transitando in una campagna in località “Arene” che due soggetti, dopo aver parcheggiato a bordo della strada e in curva la loro alfa 166, erano intenti a tagliare alla base i tronchi di ben sette ulivi secolari.

I militari si sono fermati subito ed hanno iniziato i controlli di rito identificando i due ed accertandosi sulla proprietà del terreno su cui insiste l’uliveto. Subito Russo si è giustificato con i carabinieri dichiarandosi, con eccessiva repentinità,  il figlio del proprietario. Insomma, “excusatio non petita, accusatio manifesta”.

A seguito di accertamento presso la Banca Dati delle Forze di polizia, invece, i militari hanno accertato che il terreno era effettivamente del padre di Russo, il quale però il 22 marzo 2013 aveva ricevuto dalla DIA di Lecce la notifica della confisca e sequestro di una serie di suoi beni, fra cui proprio l’uliveto teatro del furto.

A seguito di tale provvedimento, pertanto, il terreno stesso non era più del padre di Russo bensì dello Stato e, sentito il magistrato di turno Dott.ssa Vallefuoco, i due sono stati dichiarati in stato di arresto in flagranza di reato e successivamente rimessi in libertà perchè entrambi incensurati.



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