Tentata rapina ad anziana signora, patteggiano la pena e tornano in libertà quattro giovani di Miggiano

Il gip Alcide Maritati ha ritenuto congrua la richiesta di patteggiamento concordata con il Pubblico Ministero Roberta Licci, dai loro difensori ed è così arrivata la condanna, con sospensione della pena. I quattro giovani di Miggiano cercarono di rapinare un’anziana donna,

Hanno patteggiato la pena, i quattro giovani che cercarono di rapinare un'anziana donna di Miggiano, la sera del 25 marzo scorso. Il gip Alcide Maritati ha ritenuto congrua la richiesta di patteggiamento concordata con il Pubblico Ministero Roberta Licci, dai loro difensori ed è così arrivata la condanna, con sospensione della pena: a 2 anni per il 20enne Luigi Rizzello, avvocato Accogli ed a 1 anno ed 8 mesi per il coetaneo Leonardo Sammati, difeso da David Alemanno; condannato sempre  a 2 anni, il 22enne Simone Rubesa, avvocato Luca Puce, mentre per il suo pari età Lucio Sammati, difensore Salvatore Carbone, il giudice ha disposto una pena di 1 anno e 4 mesi. I quattro rapinatori, tutti di Miggiano hanno ottenuto la revoca della misura cautelare ai domiciliari.

Nell'interrogatorio di garanzia, dinanzi al Gip Giovanni Gallo, Rubesa e Rizzello si scaricarono a vicenda le responsabilità, su chi tra i due fosse armato, accusandosi l’uno con l’altro. Leonardo Sammati, invece, precisò di essere al corrente dell’intenzione di compiere una rapina. Si sarebbe, però, “limitato” ad accompagnare i due amici per poi spostarsi in un bar. Essi hanno comunque  ammesso di essere gli esecutori della rapina nei confronti di un'anziana donna di Miggiano, che all’ora di cena dello scorso 25 marzo, nell'abitazione in cui vive con la figlia di 54 anni, ha ricevuto la "sgradita visita" di due malviventi, i quali con il volto coperto da un passamontagna e armati di coltello, hanno prima immobilizzato e poi malmenato le due donne. I banditi con le loro dichiarazioni hanno quindi "rafforzato" la tesi investigativa dei militari della stazione di Specchia e i colleghi di Casarano che avevano raccolto le dichiarazioni da loro rese, a cui andò ad aggiungersi la fondamentale testimonianza dell'anziana vittima della rapina.

I quattro ragazzi di Miggiano, erano dunque finiti ai domiciliari per porto strumentale di coltello e tentata rapina. Essi, inoltre erano già noti alle forze dell’ordine. Fondamentale, in ambito d'indagini preliminari, la testimonianza della sveglia vecchietta, che fornì diversi particolari utili ai carabinieri, dopo che quest'ultimi furono allertati dalla figlia che, quella sera, riuscì a divincolarsi ed a scappare in giardino, chiedendo aiuto e costringendo alla fuga i due balordi. Senza ‘piagnucolare(come ha sottolineato il Procuratore Cataldo Motta nel corso della conferenza stampa, seguente all'arresto dei rapinatori) l'anziana signora di Miggiano e la figlia avrebbero descritto ai militari gli indumenti indossati dal rapinatore.

Fondamentali sono state anche le tracce lasciate dai malviventi ed in particolare un paio di occhiali da sole zebrati ‘persi’ durante la fuga a piedi e ritrovati dai carabinieri che si erano subito messi sulle tracce dei malfattori. Lo stesso procuratore Motta ha sottolineato come sia "Singolare fare una rapina con gli occhiali zebrati", tanto che l'operazione investigativa ha assunto il nome di “Zebra".



In questo articolo: