Toglie l’eroina dalle mani dei carabinieri e urla alla mamma di gettarla nel wc. 30enne ai domiciliari

Jonathan Sbrò 30enne di Sternatia è finito ai domiciliari con l’accusa di di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e resistenza a Pubblico Ufficiale, reato contestato anche ai genitori che lo hanno aiutato a disfarsi della droga.

Pomeriggio di guai quello di ieri per una famiglia: il figlio è finito ai domiciliari con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, eroina per la precisione; i genitori, invece, sono stati deferiti in stato di libertà per resistenza a pubblico ufficiale, proprio per aver aiutato il figlio a sottrarre la droga dalle mani dei Carabinieri nel tentativo di disfarsene gettandola nel water. È questo l’epilogo di uno specifico servizio finalizzato proprio alla repressione del fenomeno effettuato dai Carabinieri della Stazione di Soleto.
 
Protagonista della vicenda è Jonathan Sbrò, 30enne di Sternatia e volto già noto alle forze dell’ordine. I militari, che seguivano il giovane da tempo e avendo buoni motivi per credere che il 30enne avesse messo in piedi un’attività di spaccio al dettaglio, hanno deciso di fare irruzione all’intero della sua abitazione per una perquisizione domiciliare e personale. Dai sospetti alle certezze il passo è stato breve: all’interno di una stanza, infatti, i carabinieri hanno trovato in un involucro con 12,5 grammi di eroina e la 125 euro (ritenuti molto probabilmente provento dell’attività illecita), avvolto nella carta stagnola.
 
Colto come si suol dire in gergo ‘in flagranza di reato’ Sbrò ha opposto resistenza tentando di sottrarre l’involucro dalle mani dai carabinieri ed urlando alla madre di gettare il tutto nel water. Nonostante la complicità dei genitori, il giovane però è stato prontamente bloccato dai militari ed ammanettato come detto con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e resistenza a pubblico ufficiale. Reato, quest’ultimo, per il quale sono stati deferiti in stato di libertà anche i genitori del ‘malcapitato’, che non hanno esitato nemmeno per un istante ad impedire l’operato dei militari.
 Su disposizione del Pubblico Ministero di turno, la dott.ssa Francesca Miglietta, il 30enne, dopo l’arresto, è stato sottoposto ai domiciliari.



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