Parapiglia in tribunale, 5 persone bloccate in ascensore per oltre mezz’ora. Un avvocato denuncia

Uno degli avvocati rimasti bloccati ha sporto denuncia perchè mancherebbe il contratto di manutenzione per gli elevatori.

I fatti si sono verificati intorno alle 9.30 del mattino, orario in cui il tribunale inizia a brulicare di gente. Uno dei due ascensori che conducono ai diversi piani di palazzo di Giustizia, all’improvviso si è bloccato. All’interno vi erano 5 persone, tra cui due avvocati.

I malcapitati sono rimasti all’interno della cabina per oltre mezz’ora. Basta poco per immaginare lo stato d’animo dei cinque.

Da qui, sono stati chiamati i vigili del fuoco e i carabinieri, insieme alla ditta che gestisce gli elevatori. Il tempo passava, ma il guasto non si risolveva. Così, dopo vari tentativi, i caschi rossi hanno aperto le porte in emergenza e coloro che erano all’interno sono riusciti a venir fuori.

La storia, però, non è finita qui e uno dei due legali si è rivolto ai carabinieri per denunciare quella che, a suo dire, è una mancata manutenzione. A mancare, in realtà, sulla base della denuncia, sarebbe proprio il contratto di manutenzione.

Saranno gli accertamenti ad approfondire la vicenda. Quanto accaduto ha suscitato molto clamore anche perchè, a quanto pare, non sarebbe la prima volta che gli ascensori di viale De Pietro si guastano.

La nota della Camera Civile salentina

“Il cattivo funzionamento di un ascensore dell’ala sinistra del Palazzo di Giustizia di viale De Pietro, nella mattinata del 24 ottobre, non ha, per fortuna e per il pronto ed efficace intervento dei Vigili del Fuoco, portato a conseguenze nefaste – scrive il presidente della Camera civile salentina – Le cinque persone che hanno avuto la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato se la sono potuta cavare con un forte spavento e con disagi lievi rispetto a ciò che poteva accadere nei trentacinque, lunghissimi minuti, durante i quali sono rimasti bloccati, ed isolati, nell’ascensore dell’edificio intitolato a Falcone e Borsellino”.

“L’episodio desta, ancora una volta, preoccupazione ed inquietudine, anche perché è un fatto non certo nuovo, ed è davvero arrivato il momento di dire “basta!” – prosegue l’avv. Salvatore Donadei – Da tempo sosteniamo che la vera riforma della Giustizia riguarda le risorse ed i servizi; proprio qualche giorno fa, in occasione del Congresso dell’Unione Nazionale delle Camere Civili, abbiamo ribadito tale concetto allo stesso Guardasigilli Alfonso Bonafede, evidentemente interlocutore massimo, che non può continuare nell’opera di “tagli” perpetuata dai suoi predecessori, ne’ proporre riforme normative trascurando l’edilizia e le strutture giudiziarie. Gli abbiamo ricordato che in Italia esistono molti potenziali “casi Bari”, e la nostra Lecce non fa, purtroppo, eccezione. L’appello al Ministro lo estendiamo alle commissioni ed istituzioni responsabili, anche territorialmente ed ivi compresi i capi degli Uffici Giudiziari. Noi facciamo il nostro nello stigmatizzare certi episodi, richiamando ciascuno a fare il proprio e mantenendo alta e desta l’attenzione su questioni basilari del sistema-Giustizia”.