Si fingono Carabinieri e truffano gli anziani con il metodo dell’incidente stradale, coppia nei guai

Quando i Carabinieri sono riusciti a ‘trovare’ i presunti componenti della banda hanno sequestrato quasi 12mila euro in contanti e diversi gioielli

Presentandosi come Carabinieri sono riusciti a mettere a segno almeno a quattro truffe. Nel mirino di una coppia – un 48enne e una 35enne, deferiti in stato di libertà – erano finiti diversi anziani di Gagliano del Capo, Melissano, Squinzano e Locorotondo (BA), persone delicate, fragili e sensibili che sono cadute nella trappola architettata dai due. Secondo quanto ricostruito dai militari delle Compagnie di Tricase e Campi Salentina, i presunti truffatori, usando sempre lo stesso modus operandi, hanno messo in scena un “copione” che gli ha consentito di racimolare quasi 12mila euro in contanti e diversi gioielli.

Ecco come funzionava la truffa

Fingendosi uomini in divisa, i due hanno telefonato alle vittime per comunicare che i loro familiari erano rimasti coinvolti in fittizi incidenti stradali. E per ‘risolvere’ la questione era necessaria una ingente somma di danaro. Purtroppo c’è chi ci ha creduto, soprattutto quando l’uomo ha bussato alla porta delle abitazioni degli anziani ‘prescelti’ spacciandosi, questa volta, come un avvocato. Attenendosi al piano, il presunto truffatore riusciva a farsi consegnare sia denaro in contanti che gli oggetti in oro che le ignare vittime avevano in casa.

L’indagine, avviata immediatamente dopo la prima truffa avvenuta il 31 agosto, ha consentito di risalire all’auto usata dalla coppia, una Ford Focus a noleggio rintracciata a Porto Cesareo, dove l’uomo e la donna avevano preso in affitto una stanza in un B&B. La perquisizione, scattata per cercare prove ai sospetti, hanno consentito agli uomini dell’Arma di trovare numerosi oggetti preziosi, custoditi nel bagagliaio, e 11.700 euro in banconote di diverso taglio. Per la coppia è scattato il deferimento in stato di libertà, mentre il denaro e i monili sono stati sottoposti a sequestro in attesa di essere restituiti ai legittimi proprietari, vittime delle truffe.

I Consigli

Per contrastare il fenomeno delle truffe ai danni delle persone anziane, il Comando Provinciale dei Carabinieri è impegnato da mesi in una compagna di sensibilizzazione, promossa in collaborazione con le associazioni di categoria, le parrocchie e i centri di assistenza per anziani, con i quali sono stati realizzati numerosi incontri, con il fine di spiegare in maniera chiara quali sono le tecniche usate per i raggiri, nonché gli accorgimenti da attuare per difendersi dai malintenzionati.

Purtroppo le persone anziane sono gli ‘obiettivi’ preferiti dai truffatori, proprio per quei fattori di vulnerabilità (l’età anagrafica, il minor vigore fisico e psicologico, il bisogno di comunicare, il vivere da soli in casa) che le rendono facili prede di criminali che, presentandosi come persone eleganti, gentili e dalle innate capacità empatiche, agganciano le vittime facendo spesso leva sui loro sentimenti più profondi.

Sovente i truffatori si avvicinano all’anziano, facendogli credere che il proprio figlio è stato arrestato a seguito di un grave incidente stradale ed è necessario pagare subito una cauzione per rimetterlo in libertà. L’amore per il proprio figlio e l’angoscia di saperlo in difficoltà portano gli stessi ad abbassare ogni loro difesa solo per qualche minuto, tempo sufficiente per consentire a uno dei truffatori di entrare in casa e portare via quanto più possibile, mentre qualcun altro altro tiene impegnata la vittima facendola parlare al telefono con un terzo complice, che si finge carabiniere.

Oltre alla tecnica della “cauzione”, sopra descritta, è altresì utilizzata quella della “perdita del gas”: due malintenzionati, fingendosi tecnici del gas, dopo aver scaricato il contenuto di una bomboletta per la ricarica degli accendini sul pianerottolo di casa, suonano alla porta e invitano la vittima a uscire subito dall’appartamento avendo rilevato una fuga di gas. Anche in questo caso, la sorpresa a la paura inducono la vittima ad abbassare ogni sua difesa, consentendo ai due sconosciuti di entrare in casa e portare via i contanti e i gioielli, normalmente custoditi in camera da letto senza alcuna particolare precauzione.

Numerose altre sono le tecniche rilevate a livello nazionale, molto fantasiose, spesso attuate da finti corrieri che chiedono denaro contante per consegnare un pacco urgente asseritamente ordinato da un figlio, o da finti dipendenti delle poste/banche che, appena prelevato del contante, seguono per qualche metro la vittima per poi raggiungerla e chiedere di poter fare una verifica, avendo verosimilmente ricevuto una somma inferiore a quella dovuta, sostituendo le banconote appena prelevate con altre false alla prima distrazione. O ancora, la tecnica del “rimborso insperato”, attuata da una finta dipendente dell’Agenzia delle Entrate che si presenta a casa della vittima prescelta, affermando che c’è stato un errore nella sua dichiarazione dei redditi e che potrebbe avere un consistente rimborso se presenta alcuni documenti, visionando i quali un complice ne approfitta per girare indisturbato per casa.

In tutti questi casi, anche quando chi si presenta afferma di essere un Carabiniere, il primo consiglio dell’Arma è di chiamare senza esitazione il 112, per rappresentare quanto sta accadendo. Spesso gli stessi truffatori si offrono di dettare alla vittima il numero della caserma da chiamare: bisogna rifiutare l’aiuto, perché in tal caso dall’altra parte risponderà sempre un complice. Spesso, senza aprire la porta e senza dare conferma di essere soli in casa, basta riferire agli sconosciuti di attendere l’arrivo delle forze dell’ordine già allertate, per convincerli ad allontanarsi senza fare ulteriori richieste.
Utile riferimento è il sito istituzionale dell’Arma dei Carabinieri www.carabinieri.it che nella sezione “In vostro aiuto” – “Cose di tutti i giorni” – “Contro le truffe” dedica un’ampia descrizione delle modalità d’azione più frequenti, con i relativi consigli da mettere in pratica.

Per contrastare il fenomeno è necessario segnalare sempre la presenza di persone sospette e denunciare le truffe subite, pur nella consapevolezza che in tali casi oltre al danno economico si aggiunge anche un danno psicologico che spinge istintivamente la vittima a nascondere il raggiro subito. Raccontare l’accaduto ai propri famigliari e ai Carabinieri della locale Stazione è invece indispensabile per avviare nell’immediatezza i necessari accertamenti.