Un ragazzo di 23 anni morì sul colpo dopo essere stato travolto da una macchina, ma il giudice non ha ravvisato una condotta di guida negligente o imprudente da parte dell'imputato. Il gup, Simona Panzera ha, dunque, assolto la 42enne di Arnesano E. M. (queste le sue iniziali) con la formula "perché il fatto non sussiste". La donna doveva difendersi dall'accusa di omicidio colposo, nel processo celebratosi con il rito abbreviato.
Accolta, dunque, la tesi difensiva degli avvocati Francesco Spagnolo e Marco Scozia che chiedevano l'assoluzione con formula piena per il proprio assistito. Anche il pubblico ministero Elsa Valeria Mignone ha invocato l'assoluzione per la 42enne. I famigliari della vittima si sono costituiti parte civile, con l'avvocato Massimo Manfreda.
La tragedia si verificò il 13 febbraio di tre anni fa, sulla superstrada Brindisi-Lecce a poca distanza dallo svincolo per Torchiarolo, ma fu preceduta da una rocambolesca uscita fuori strada. Erano da poco passate le quattro del mattino ed il 23enne di Brindisi, Gianluca Bataccia era alla guida di una Fiat Punto. Assieme a lui, due suoi coetanei, Paolo Lavino di 21 anni e Stefano Liardi, anch’essi brindisini. Stavano tornando a casa, dopo una nottata trascorsa in discoteca nel Basso Salento. Ad un certo punto, il guidatore – presumibilmente per un colpo di sonno – ha perso il controllo della macchina, ha urtato con violenza lo spartitraffico, scavalcandolo e finendo nella carreggiata opposta.
I tre giovani hanno riportato soltanto lievi ferite, tanto che lo stesso Bataccia ha anche chiamato il 113 per chiedere aiuto. Il peggio sembrava alle spalle e, invece, poco dopo si è consumato il vero dramma. Quando Bataccia e i suoi tre amici stavano cercando di raggiungere la corsia d’emergenza, è sopraggiunta una macchina (proveniente da Brindisi e diretta verso Lecce), guidata dalla 42enne di Arnesano. La vettura li avrebbe travolti, colpendo in pieno Gianluca Bataccia e catapultandolo in un canale contiguo. Il 23enne è morto praticamente sul colpo, mentre l'amico Paolo Lavino ha riportato uno schiacciamento toracico ed è stato ricoverato d’urgenza nel reparto di Rianimazione dell’ospedale “Perrino” di Brindisi. Invece, Stefano Liardi è stato ricoverato nel reparto di Ortopedia per fratture alle gambe. Sul luogo dell’incidente, sono intervenuti i Carabinieri della stazione di Squinzano e della compagnia di Campi Salentina che hanno effettuato i rilievi e gli accertamenti di rito.
Successivamente, venne aperta un'inchiesta penale e il pm Mignone richiese la consulenza di un perito stradale, attraverso l'incidente probatorio. Al termine delle indagini, però, il pubblico ministero chiese l'archiviazione del procedimento. Seguì l'opposizione alla richiesta, da parte del difensore dei famigliari della vittima, accolta dal gip Stefano Sernia. Il giudice riteneva la guidatrice responsabile della tragedia in concorso con i ragazzi, poiché non avrebbe usato i fari abbaglianti al momento del violento impatto. A quel punto, il pm ha formulato la richiesta di rinvio a giudizio e si è giunti al processo penale in abbreviato.
