Appena sopraggiunti sul posto, i militari non potevano far altro che constatare la presenza di diversi lividi e graffi, sulle braccia e sul corpo. In più, lei era in evidente stato di agitazione psicomotoria. E, davanti allo spaventoso scenario, la vittima – ancora una volta una donna – ha finalmente inteso presentare, ai carabinieri che l’hanno assistita, una denuncia nei confronti del convivente. Le motivazioni ce le spiegano proprio le autorità competenti: continue botte, minacce e offese subite nell’ultimo periodo. Gli operatori della stazione di Veglie, intanto, aveva già proceduto all’arresto in flagranza del 45enne, cittadino del posto, con già alcuni precedenti di Polizia, accusato (e ora dovrà difendersi) del reato di maltrattamenti in famiglia.
Pare infatti che le forze dell’ordine si fossero accorte di tutto poiché chiamate dai vicini, quest'ultimi allarmati – ovviamente – dalla lite in corso dentro casa della coppia. Prestati i primi soccorsi, la povera signora – 45enne di nazionale argentina – è stata immediatamente trasportata all’ospedale di Galatina, dopodiché trasferita al nosocomio “Vito Fazzi” di Lecce per ulteriori accertamenti medici. Qui, oltre a constatare le percosse ricevute, è stata poi ricoverata in psichiatria.
Non finisce qui. A riscontro – ci comunicano proprio i Carabinieri – sono stati recuperati dall’ospedale di Copertino alcuni certificati del Pronto soccorso riguardanti la medesima donna. Il convivente l’ha spesso fatta ricorrere alle cure dei sanitari. L’ultima volta un mese fa, quando finì al pronto soccorso con alcune costole rotte. In più, sempre nell’ultimo periodo, sarebbero stati diversi gli interventi delle pattuglie di Veglie e della Radiomobile di Campi per sedare liti tra i due, a cui però non era mai seguita denuncia. Tutto ciò considerato, sentito il Pm di turno, i militari della Stazione di Veglie non appena eseguite le procedure di rito lo hanno condotto in carcere a Lecce.