Violenta minorenne dopo averla adescata su internet: ultrasessantenne condannato a sei anni

Nell’udienza preliminare del processo celebratosi in abbreviato, il Gup Annalisa De Benedictis ha condannato il tricasino di 63 anni a tre anni di reclusione con le accuse di sostituzione di persona,pornografia minorile, violenza sessuale e detenzione di materiale pedopornafico.

Avrebbe adescato una minorenne su internet fingendosi un fotomodello ed una volta conosciutola, avrebbe abusato di lei. Il 63enne G.B., ex dipendente comunale e noto sindacalista di Tricase, è stato cosìcondannato a sei anni di reclusionecon le accuse di "sostituzione di persona", "pornografia minorile", "violenza sessuale" e "detenzione di materiale pedopornografico".

Nell'udienza preliminare del processo celebratosi in abbreviato, il Gup Annalisa De Benedictis ha confermato i capi d'imputazione e la misura della pena, invocati dal pubblico ministero Donatina Buffelli.

L'uomo, tra il 2009 ed il 2011, avrebbe "intercettato"su Badoo la ragazzina allora sedicenne ed in seguito, attraverso un falso profilo in cui egli comparirebbe nelle vesti del sedicente fotomodello 21enne di nome Michele, l'avrebbe convinta a posare nuda o a compiere atti di autoerotismo, immortalando il tutto con video e foto. Una volta "avviata" la relazione, il 63enne tricasino intrattiene telefonicamente lunghe conversazioni a sfondo sessuale con la giovane,residente in un comune vicino Galatina, durante le quali la invita a visitare siti dal contenuto pornografico. Giunti ad un certo punto di questo squallido rapporto instauratosi on -line, i due s'incontrano poiché l'ultrasessantenne organizza un appuntamento con lei, spacciandosi per un amico del fotomodello Michele  e adescandola conil pretesto di un regalo da consegnarle; la convince a salire in macchina ed una volta arrivati in unalocalità poco frequentata, abusa di lei.
Successivamente l'adescatore sottopone la minorenne a continue minacce ed una volta ridotta al silenzio, la convince a recarsi in un’abitazione, dove viene costretta a compiere ulteriori atti di autoerotismo ed a farsi fotografare nuda.
I genitori, dopo i lunghi silenzi della figlia, scoprono la "relazione" e sporgono denuncia. Gli inquirenti  ritrovano nel computer e nei supporti informatici, sequestrati al 63enne di Tricase,difeso dagli avvocati Giampiero Tramacere ed Andrea Sambati, oltre al materiale dal contenuto pedopornografico relativo alla giovane di Galatina, anche video e filmati che immortalano un'altra minorenne, residente però a Lecce, mentre compie atti di autoerotismo. In relazione a quest'altra minore, le indagini hanno fatto luce anche su di episodio di violenza sessuale avvenuto nel centro del capoluogo salentino, avente come protagonista il sindacalista di Tricase.

I genitori delle due vittime, nell'interesse dei minori, si sono costituiti parte civile e sono assistiti dagli avvocati Luigi Greco e Antonio Bolognese.



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