Violentò sessualmente una ragazzina: 78enne di Porto Cesareo condannato a 10 anni

L’accusa è di violenza sessuale con l’aggravante di essere stata compiuta ai danni di una persona che non aveva ancora compiuto i 14 anni. La vicenda risale all’agosto di otto anni fa, quando l’adolescente aveva accompagnato la madre presso l’abitazione dell’uomo, dove lavorava c

Avrebbe violentato, sul divano della propria abitazione, una ragazzina all'epoca dei fatti 13enne. Un 78enne di Porto Cesareo è stato condannato a 10 anni di reclusione, oltre che al pagamento di un maxi risarcimento di 100 mila euro.  Il collegio della prima sezione penale, presieduto dalla dr.ssa Francesca Mariano a latere Alessandra Sermarini, ha emesso la sentenza dopo che il pubblico ministero d'udienza Maria Rosaria Micucci aveva invocato una pena di 7 anni per l'anziano signore, difeso dall'avvocato Giuseppe Bonsegna. Quest'ultimo aveva chiesto l'assoluzione per il proprio assistito, in considerazione delle dichiarazioni contraddittorie della ragazza. L'accusa era di violenza sessuale con l'aggravante di essere stata compiuta ai danni di una persona che non aveva ancora compiuto i 14 anni. La ragazzina si era costituita parte civile con gli avvocati Marcella Bianco e Giuseppe Romano.
 
La vicenda risale all'agosto di otto anni fa. La vittima della violenza sessuale aveva accompagnato la madre presso l'abitazione di un uomo a Porto Cesareo, dove lavorava come badante. Non era la prima volta che l'adolescente si recava assieme a lei, a casa di quella persona, ma probabilmente non avrebbe mai immaginato che l'anziano signore sarebbe arrivato a tanto. Infatti, come avrebbe poi raccontato in seguito, la ragazzina aveva subito molestie dall'uomo, ma quest'ultimo si sarebbe "limitato" a palpeggiarla. Approfittando di un momento in cui la madre era impegnata nelle faccende domestiche, lui – all'epoca dei fatti 70enne – avrebbe iniziato a circuirla. E ad un certo punto le avrebbe palpeggiato il seno (come era accaduto altre volte), ma subito dopo, approfittando della sua prestanza fisica l'avrebbe buttata sul divano, denudata e infine violentata.
 
La ragazza all'epoca dei fatti 13enne, comprensibilmente sconvolta non avrebbe trovato per molto tempo il coraggio di parlarne con nessuno. Dopo due anni dall'episodio terribile di violenza sessuale, però, sarebbe stata la zia a raccogliere la sua confidenza; a quel punto la parente ne avrebbe parlato con la madre, la quale si sarebbe rivolta alle forze dell'ordine per denunciare l'uomo.

Naturalmente le indagini furono lunghe e complesse, ma alla fine, dopo che la ragazzina venne sentita sotto la forma dell'ascolto protetto dell'incidente probatorio, si arrivò al rinvio a giudizio del violentatore, disposto dal gup Alcide Maritati.