Violentò una 18enne in un villaggio turistico? Turista condannato a 5 anni e 3 mesi

L’episodio ‘incriminato’ si sarebbe verificato il 30 agosto del 2017, all’interno di un residence situato a Marina di Mancaversa.

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Avrebbe abusato di una studentessa 18enne all’interno di un villaggio turistico. È arrivata una condanna a 5 anni e 3 mesi, per il 29enne A.D.T., operaio di Latina.

Il collegio della prima sezione penale (Presidente Stefano Sernia, a latere Sergio Tosi ed Alessandra Sermarini) ha ritenuto l’imputato colpevole del reato continuato di violenza sessuale. Il giudice ha, inoltre, disposto una provvisionale di 10mila euro ed il risarcimento del danno in separata sede per la vittima anche lei originaria del Lazio, che si è costituita parte civile.

In precedenza, il pubblico ministero Roberta Licci ha chiesto la condanna a 6 anni e 6 mesi, in considerazione della contestata recidiva.

A.D.T. è difeso dagli avvocati Biagio Palamà e Armando Argano. I legali del 29enne di Latina hanno sostenuto che il rapporto sessuale era consenziente e, dunque, non si sarebbe trattato di violenza sessuale. La difesa, una volta depositate le motivazioni della sentenza, presenterà ricorso in Appello.

L’inchiesta

L’episodio “incriminato” si sarebbe verificato il 30 agosto del 2017, all’interno di un villaggio turistico situato a Marina di Mancaversa. Il turista, intorno alle 5:30, dopo la nottata trascorsa in discoteca, avrebbe fatto ritorno al villaggio. Qui, prima di rientrare a dormire, avrebbe chiesto ad amici e conoscenti dove si trovasse una certa ragazza con cui pare avesse avuto durante la vacanza, qualche scappatella.

Convinto di trovarla nella camera “giusta” sarebbe entrato a cercarla, ma in realtà in quella stanza dormiva la 18enne. Il giovane visibilmente ubriaco avrebbe abusato di lei. La ragazzina dopo essersi divincolata dal suo violentatore si sarebbe riversata per le strade del villaggio in cerca di aiuto e ben presto il presunto molestatore sarebbe stato individuato e bloccato.

Il fermo

Il giudice non ha convalidato il decreto di fermo in carcere, emesso dal pm Francesca Miglietta ed eseguito dai carabinieri della stazione di Taviano (scattato dopo la denuncia della presunta vittima), per la mancanza del pericolo di fuga. Il giudice, inoltre, ha concesso all’operaio gli arresti domiciliari, ritenendo comunque sussistenti i gravi indizi di colpevolezza.

Nel corso dell’udienza di convalida innanzi al gip, il 29enne A.D.T. ha ribadito che la giovane, anche lei ubriaca, dopo una breve chiacchierata avrebbe acconsentito a consumare un rapporto sessuale con lui, interrotto solo sul finale dalla stessa. La ragazza, in preda ai sensi di colpa poiché fidanzata da quattro anni, sarebbe scappata via e avrebbe raggiunto il gruppo di amici.



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