
“’L’talia della Musica riparte!’. Mi piace utilizzare le parole del grande direttore d’orchestra Riccardo Muti per annunciare che anche il Festival ClassicheFORME ci sarà. Mai come quest’anno è importante essere sulla scena, dare un forte segnale di fiducia per il futuro della musica dal vivo e per i musicisti che stanno vivendo, in questi mesi, una delle più grandi crisi della storia”. Con queste parole la pianista ventisettenne Beatrice Rana, annuncia la quarta edizione del Festival Internazionale di Musica da Camera “ClassicheFORME”, da lei fondato e diretto dal 2017, che si svolgerà nei giorni 24, 25 e 26 luglio 2020. Dopo l’Ipogeo Bacile di Castiglione a Spongano, sede delle prime due edizioni, e il Chiostro dell’Antico Seminario di Lecce nel 2019, quest’anno il Festival si terrà nella grande corte dell’Abbazia di Santa Maria di Cerrate, a Lecce.
Beatrice Rana, tra i più giovani direttori artistici in Italia, ha pensato di portare in scena, ancora una volta nella sua terra, tre serate di musica e bellezza con artisti di fama internazionale, per un viaggio nella produzione cameristica lungo quasi tre secoli, da Wolfgang Amadeus Mozart fino ai compositori contemporanei.
Il programma
Si comincia venerdì 24 luglio (ore 21.00). Interpreti della serata inaugurale saranno Silvia Careddu (flauto), il nuovo primo violino dell’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia Andrea Obiso, Giuseppe Russo Rossi (viola), Ludovica Rana (violoncello) e Beatrice Rana (pianoforte). In programma il Quartetto in Re Maggiore K285, per flauto, violino, viola e violoncello di Mozart, di cui esiste il manoscritto autografo del 1777, un autentico capolavoro dello stile galante del salisburghese. Seguirà il Trio No. 1 Op. 49 in re minore di Mendelssohn, un brano che, sin dalla sua prima esecuzione, conquistò il parere entusiastico del pubblico e di cui Schumann profetizzò l’immortale successo. Chiuderà la serata la Sonata Op. 94 per flauto e pianoforte di S. Prokofiev, un caposaldo della letteratura cameristica per flauto, per invenzione melodica, struttura formale e armonica, in cui spicca lo Scherzo, tra le pagine più ammirate del compositore sovietico.
Sabato 25 Luglio (ore 21.00) sarà la volta della prima esecuzione assoluta della Commissione ClassicheFORME 2020, firmata quest’anno da Giovanni Sollima, compositore e violoncellista italiano dall’assoluto prestigio riconosciuto nel mondo, atteso ospite della quarta edizione del Festival. Proprio con Sollima, Beatrice Rana e l’ensemble di violoncelli in residenza a Lecce concertati dal violoncellista Andres Rodrigo Lopez, daranno vita a un programma molto vario che, oltre alla nuova composizione del celebre siciliano, vedrà elaborazioni del 6° Concerto Brandeburghese di Bach e dell’Allegretto dalla 7° Sinfonia di Beethoven, poi il Gran duo da concerto in mi maggiore di Chopin/Franchomme e “Tempo di Porazzi” di Wagner, un brano brevissimo ma denso di significato, soprattutto per un palermitano come Giovanni Sollima, visto che è stato composto durante il viaggio e la residenza del compositore tedesco a Palermo.
Domenica 26 Luglio (ore 21.00) il Festival si concluderà con un’intima serata dedicata al grande Beethoven, di cui quest’anno si celebra il 250° anniversario della nascita. In esecuzione Trio per archi No. 1 Op. 3 in mi bemolle maggiore, i cui appunti rimandano decisamente al periodo giovanile vissuto a Bonn, un brano che si avvicina alla tradizione del divertimento settecentesco ma che nel Finale contiene tutti gli elementi di un Beethoven più maturo, e la Sonata n° 4 Op. 102, opera del “terzo stile”, un autentico manifesto estetico della poetica beethoveniana determinata soprattutto dalla complessità compositiva.
Completa il programma la Sonata 2050 per pianoforte e violoncello di Giovanni Sollima, interprete della serata insieme a Giuseppe Russo Rossi, Andrea Obiso e Beatrice Rana.