​Si infiamma la corsa per il dopo Perrone. Alessandro Delli Noci ago della bilancia?

Fa discutere il presunto corteggiamento di una parte del Pd nei confronti dell’Assessore Comunale Alessandro Delli Noci che replica con un post su Facebook dove non conferma, ma nemmeno smentisce. Il tavolo del centrodestra rischia di saltare, ma anche a sinistra c’è caos.

Non è per niente piaciuto il post condiviso su Facebook da parte dell’Assessore alla Politiche Giovanili del Comune di Lecce Alessandro Delli Noci al sindaco Paolo Perrone. Il primo cittadino, infatti, certamente si aspettava una perentoria smentita da parte di un suo ‘compagno di squadra’ e invece il pensiero del giovane Delli Noci non ha fatto altro, in qualche modo, che confermare quanto in queste ore sta circolando tra le stanze dei bottoni del capoluogo salentino.
 
Alessandro Delli Noci, infatti, pare essere corteggiato da una parte del centrosinistra che lo vorrebbe come candidato sindaco della città per la prossima tornata elettorale nel 2017. Stando ad alcuni rumors, il modo di fare di Delli Noci, la sua freschezza politica, il suo volto giovane e pulito, avrebbero fatto breccia in una delle (svariate) aree del Partito Democratico salentino: in particolare il suo nome sarebbe uscito fuori da Loredana Capone, assessore regionale, ed ex candidata sindaco a Lecce.
 
La mossa della Capone è chiara: puntare su un volto nuovo, giovane, capace, e in grado di spaccare i già precari equilibri del centrodestra leccese, ancora alle prese con l’individuazione di un candidato condiviso da tutti. Insomma, qualcosa che al momento pare un miraggio.
 
Ricevuta l’offerta, fatta rimbombare dalle scorse ore anche da alcune testate giornalistiche locali, Paolo Perrone sarebbe rimasto sorpreso e turbato e avrebbe richiesto chiarimenti al suo giovane assessore. Di tutta riposta si è visto pubblicato sul profilo Facebook di Delli Noci un non poco eloquente messaggio: “Rimango sorpreso dall'articolo odierno: non mi aspettavo una simile attenzione. Che dire, il fatto che da esponenti politici del centrosinistra e del centrodestra arrivino attestati di stima nei miei confronti ed apprezzamento per il lavoro che sto svolgendo per la mia città, non può che onorarmi. I complimenti fanno piacere, inorgogliscono e addirittura sono sprone a continuare con lo stesso impegno e la stessa dedizione. Ma c’è ancora tanto da fare”.
 
Si può dire tutto circa queste poche righe, fuorché rappresentino una smentita. Alessandro Delli Noci, eletto nel 2012 tra le fila di FLI (creatura dell’epoca di Gianfranco Fini), è entrato con pieno merito nella Giunta disegnata da Perrone e per questo il primo cittadino avrebbe preferito una secca sconfessione del presunto corteggiamento perpetrato da alcuni dem nei confronti di ‘un suo uomo’.
 
Non solo. Su Delli Noci si sono spostate da qualche tempo anche le attenzioni dei moderati di centro, quelli della neonata ‘Area Popolare’ decisa a scendere in campo con Cassano e Luigi Mazzei, i quali avrebbero individuato in lui una figura più che spendile. Loredana Capone, quindi, ha voluto mischiare le carte, rimettendo tutto e tutti, ancora una volta, in gioco. Alessando Delli Noci, insomma, potrebbe finire per essere potenzialmente il candidato sindaco dell’area di centro, sostenuto dal Pd e chissà, anche da Forza Italia?
 
E già, perché il tavolo formatosi da poco nel centrodestra potrebbe già essere a rischio e saltare completamente. Non c’è alcuna convergenza al momento sul nome da proporre all’elettorato. Monosi? Messuti? Congedo? Nulla è già scritto. Di certo al momento ci sarebbero le intenzioni di scendere in campo da parte di Roberto Marti, esponente di spicco dei CoR di Raffaele Fitto. Sostenuto da Forza Italia? Nemmeno per sogno: i berlusconiani tutto vorrebbero, eccetto battersi per un fittiano.
 
Il sasso lanciato nello stagno da Loredana Capone, ad ogni modo, potrebbe però aprire una crisi anche nello stesso centrosinistra. Sergio Blasi, su tutti, di certo non ha gradito l’accostamento di Delli Noci al Partito Democratico e adesso potrebbero persino giungere alcune dichiarazioni di Blasi pronto a chiedere al suo partito a che gioco si voglia giocare, vista la sua proposta accolta quasi a maggioranza di partire già con la macchina delle primarie. L’esempio emblematico di Cavallino, dove la sinistra ha sostenuto un nome proveniente dalla ‘concorrenza’, per molti, in quell’area, rappresenta un classico esempio da non seguire.



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