«Michele Emiliano, persona attenta e giudiziosa, dovrebbe ascoltare la voce dei sindaci pugliesi e sospendere immediatamente le cartelle che in questi giorni i cittadini si stanno vedendo recapitare». Sono queste le parole con cui l'onorevole Roberto Marti, parlamentare dei Conservatori e Riformisti ha condiviso l’appello lanciato da diciassette primi cittadini, tra le province di Lecce e Brindisi e cinque associazioni che in una lettera-esposto hanno chiesto al Governatore pugliese, alla sua giunta e al presidente della commissione d’inchiesta sui Consorzi di Bonifica, Giovanni Francesco Stea, di fermare le ingiunzioni di pagamento che molti salentini stanno ricevendo in questi giorni.
Secondo l’onorevole Marti “pretendere” il pagamento dei tributi è quanto mai inopportuno: «A richiesta di denaro – si legge nella nota – deve corrispondere un servizio reso: a tal proposito, i benefici derivanti dalle opere di bonifica effettuati sono quasi invisibili. E non si può pensare che qualche sporadico intervento realizzato un mese prima dell'arrivo delle cartelle possa cancellare anni di abbandono totale, a Lecce, a Frigole e nel resto della Puglia».
«I cittadini sono stanchi. È inconcepibile che, scaduti i termini di pagamento di una tassa la cui giustezza è in fase di valutazione, possano rischiare il fermo di attività o il pignoramento di immobili» continua il parlamentare dei Conservatori e Riformisti che ha chiesto al presidente Emiliano di valutare il documento firmato dai 17 sindaci salentini, dietro i quali ci sono altrettante comunità che non ritengono doveroso il pagamento di queste somme di denaro.
Già, perché nell’atto di ingiunzione sono specificate nero su bianco le conseguenze per la “mancata riscossione del contributo” per opere di bonifica di terreni e fabbricati 2014 ed opere irrigue 2012.
Gli agricoltori, infatti, hanno trenta giorni di tempo per versare le somme richieste. Scaduto il termine, potrebbero essere avviate le procedure esecutive previste dalla legge, tipo l’eventuale pignoramento mobiliare, il fermo di beni mobili registrati, il pignoramento immobiliare solo per fare un esempio. Proprio considerando la delicatezza dell’argomento Fabio Ingrosso, Presidente Copagri Lecce, aveva lanciato una importante iniziativa «Stiamo mettendo in piedi – ha dichiarato ai microfoni di Leccenews24 – un pool di legali, uno staff che dopo aver esaminato sommariamente il problema consigli gli agricoltori».
