Anatra zoppa, cresce l’attesa in città per la sentenza del Tar di Lecce

C’è attesa per la decisione del Tar di Lecce chiamato a decidere sulla scelta della commissione elettorale di evitare l’anatra zoppa e garantire la governabilità a Carlo Salvemini.

Settimana decisiva per le sorti del Comune di Lecce. Il ricorso al Tar dei consiglieri eletti ma esclusi dal consiglio comunale all’indomani della decisione della commissione elettorale, guidata dal giudice Alcide Maritati, giungerà in aula mercoledì prossimo. Da lì a poche ore si stabilità se era corretto o meno parlare di «anatra zoppa» ovvero di quella particolare situazione amministrativa in cui un sindaco si ritrova a governare con una maggioranza non sua, di diverso colore politico.

Il ricorso al Tar è partito proprio dai quei consiglieri che si sono sentiti “usurpati” della loro carica espressione del risultato delle urne. L’interpretazione della norma del Tuel da parte della Commissione elettorale è andata nel senso della «governabilità», ritenendo di scongiurare il pericolo che il sindaco della città fosse messo nell’impossibilità di guidare la sua Giunta, trovandosi contro un consiglio comunale ostile.

Saranno i giudici del Tribunale Amministrativo Regionale di Lecce a stabilire da che parte sta la ragione in punto di diritto.

Verranno reintegrati gli esclusi o resteranno in carica gli attuali?

Tenuto conto che ci sarebbero tutti gli estremi per il ricorso al Consiglio di Stato, la scelta non sarà di poco conto. Sono passati un po’ di mesi dai fatti elettorali e gli animi si sono un po’ acquietati ma ciò non toglie che in caso di anatra zoppa si riscriverebbe la storia politica di quest’ultima consiliatura.

Con un ulteriore gesto distensivo, sindaco e giunta hanno deciso di non costituirsi in giudizio, gesto apprezzato dall’avvocato Pietro Quinto che rappresenterà sei degli otto ricorrenti: Federica De Benedetto, Giorgio Pala, Angelo Tondo, Attilio Monosi, Paola Gigante e Paola Calò.

Sempre nella stessa data si discuterà anche del ricorso presentato da “MSI Destra Nazionale” contro l’esclusione del simbolo dalla competizione elettorale. Come noto, infatti, pochi giorni prima del voto, la Commissione elettorale di Lecce ha ricusato il contrassegno della lista “MSI” poiché, a suo parere, confondibile con i segni distintivi utilizzati da un altro partito politico, ovvero quello di “Fratelli D’Italia”. A difendere le regioni degli esponenti della Destra Nazionale sarà l’avvocato Paolo Cantelmo.



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