Assegnazione case popolari: Anaci sollecita il ritiro del bando

L’Associazione nazionale Amministratori condominiali e immobiliari chiede il ritiro del bando sulle case popolari poichè, a dire dei legali, ci sarebbe un difetto di forma in quanto molte famiglie non ne avrebbero avuto conoscenza.

L'assegnazione delle case popolari si riconferma terreno di scontro. A sollecitare il ritiro del bando che ha scopo di destinare gli alloggi, è Anaci, Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari.    

"Mancano ormai pochi giorni alla scadenza della pubblicazione della graduatoria per l'assegnazione delle case popolari –  sottolinea l'avvocato Carlo Mignone, presidente provinciale di Anaci – ma sarebbe opportuno che il Comune ritiri proprio il bando, perché non è stata fatta adeguata pubblicità allo stesso, come la legge regionale impone di fare. Tant'è che molti cittadini inseriti nella precedente graduatoria non hanno presentato domanda, non
essendo stati informati del nuovo avviso pubblico".

Il difetto di forma, denunciato dall'avvocato Mignone, inficerebbe, a suo dire, la procedura nel suo insieme poiché troppe famiglie non avrebbero ricevuto notizia  dell'opportunità di fruire del bando, tanto più che la norma prevedrebbe espressamente la partecipazione di quanti erano inseriti nella vecchia graduatoria. "Questo passaggio, così importante – spiega Mignone – non è stato adeguatamente pubblicizzato. L'assessore alla Casa, Attilio Monosi, dovrebbe ora rassicurarci del contrario, ovvero che la pubblicità sia stata fatta sui giornali, secondo legge. In particolare, la legge regionale 10 del 2014, stabilisce che il bando debba restare 'pubblicato all’albo comunale per trenta giorni e che deve essere pubblicizzato su tutti i quotidiani locali e nelle sedi sindacali, dandone il massimo risalto possibile'. Così non è stato – puntualizza l'Avvocato – anzi, la pubblica amministrazione avrebbe potuto o avvisare chi era già in graduatoria con una specifica lettera oppure, se questa misura fosse parsa eccessiva, pagare delle inserzioni sui quotidiani proprio per chiarire la necessità di ripresentare domanda".

L'ultima graduatoria del 2013, rivela la nota ufficiale di Anaci, contava 1400 famiglie in attesa e, a conti fatti, la maggior parte di queste sarebbe ancora in attesa dell'alloggio.

Ad avvalorare la tesi sarebbero, infatti,  i numeri inerenti all’ultimo bando per la redazione della graduatoria sugli alloggi di Edilizia residenziale pubblica, resa nota a fine 2016: le domande sarebbero soltanto 600, ovvero meno della metà di quante presentate per partecipare al bando precedente.



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