In una lunga nota, il sindaco Salvemini è intervenuto sulla contribuzione Tari 2018. Sì, perché in questi giorni i leccesi stanno ricevendo l’avviso di pagamento della tassa che, secondo la legge, intende sostenere i costi per la raccolta dei rifiuti, per il loro smaltimento, per i servizi spazzamento e pulizia delle strade e per gli altri servizi relativi all’igiene urbana..
“Come sapete quest’anno i bollettini di molti cittadini sono leggermente più pesanti” esordisce Carlo Salvemini.
Un aumento in media del 7% per le utenze domestiche e del 15 per quelle non domestiche.
Ma nessuno possa dirsi sorpreso! Le ragioni sono state già annunciate e spiegate lungamente e nel dettaglio durante la conferenza stampa sul Bilancio di Previsione e ribadite in Consiglio comunale al momento dell’approvazione della delibera sul Piano Economico e Finanziario della Tari.
Anche oggi il sindaco di Lecce sente la necessità di giustificare.
Cari leccesi, conoscete il perchè degli aumenti
“Per l’anno 2018 il peso fiscale complessivo della Tari è cresciuto di circa 4 milioni di euro – spiega il primo cittadino leccese – si tratta di un aumento causato da diverse motivazioni, in larga parte riconducibili a scelte che ci hanno preceduto, rispetto alle quali ci siamo assunti la responsabilità di intraprendere un percorso nuovo”.
Quindi, la scelta di oggi è dovuta alla cattiva amministrazione di ieri. “Quest’anno – prosegue Salvemini – stiamo mettendo in atto la copertura di costi del servizio che avrebbero dovuto essere considerati nella bolletta 2017 e che invece non erano stati inseriti. La loro esclusione ha consentito a chi mi ha preceduto di affermare di non aver aumentato la Tari, salvo poi averli scaricati su altri capitoli del bilancio comunale, quindi, in ogni caso, a carico dei cittadini”.
E ancora “Abbiamo messo in atto la doverosa valutazione precauzionale (per la prima volta) dei datati contenziosi attivati nei confronti del Comune da diverse società coinvolte nel servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, decidendo di accantonare circa 2 milioni di euro che ci mettono parzialmente al riparo da sentenze sfavorevoli”.
In ultimo “Abbiamo deciso – sostiene il sindaco di Lecce – di volere una città più pulita, mettendola al riparo dalle lacune di capitolato sottoscritto nel 2016 con Monteco che dimenticava interi quartieri dallo spazzamento e stabiliva il servizio di prossimità invece del porta a porta nelle marine e case sparse. Per questo abbiamo riconosciuto la necessità di prevedere maggiori risorse per 1,5 mln di euro. Abbiamo inoltre incluso nel computo della tassa, i costi che comporta per tutti noi la carenza di impiantistica necessaria chiusura del ciclo dei rifiuti (con l’obbligo, spesso, di trasportarli e smaltirli in impianti lontani)”.
Le restituizioni sulla Tari
Da palazzo Carafa assicurano, però, che l’amministrazione sta procedendo alla restituzione ai cittadini della quota variabile sulle pertinenze erroneamente calcolata dai Comuni nelle annualità precedenti. Sono state istruite circa 3000 istanze, di cui 2500 evase, con conseguente compensazione sull’avviso di pagamento TARI 2018, per un importo di circa € 550.000.
La Tari sociale
E poi il capitolo della Tari sociale, tra i cavalli di battaglia dell’Amministrazione Salvemini. “L’applicazione della Tari sociale, misura pensata per favorire il pagamento della Tari da parte dei nuclei familiari con meno possibilità economiche, non incide sulla determinazione del costo complessivo che i cittadini pagano in bolletta. In questi giorni l’Ufficio Tributi sta continuando a lavorare le numerose richieste di accesso al beneficio e presto saremo in grado di comunicare i dati sull’adesione a questa misura”.
Insomma, realismo, dovere e trasparenza hanno animato l’attuale amministrazione comunale.
“Puntiamo, attraverso il recupero dell’evasione del tributo e un sempre più efficiente servizio di raccolta differenziata, di giungere presto al risultato di una città più bella perché più pulita, tenendo conto del fatto che nessun servizio di raccolta differenziata potrà mai funzionare senza la necessaria collaborazione di ciascun cittadino”.
L’evasione
In conclusione, il passaggio sulla nota dolente dell’evasione. “L’altissimo tasso di evasione della Tari che con il quale ci siamo trovati a far fronte, pari ad almeno il 20% delle utenze complessive, ha un peso determinante sul valore delle bollette. Potremo avere una Tari giusta quando tutti pagheranno per il rifiuto che producono. Fino a quando tanti continueranno a produrre rifiuti senza pagare la Tari, la città dovrà farsi carico complessivamente della quota evasa. Come sapete, l’amministrazione non è ferma su questo fronte: l’incrocio delle banche dati, quartiere dopo quartiere, sta già consentendo di recuperare numerose utente alla corretta contribuzione”.
