Quella del filobus sembra essere davvero una vicenda senza fine. Mentre si attende la conclusione dei collaudi tecnici che finalmente daranno il via al pre-esercizio, dall’altro fanno “discutere” alcune dichiarazioni soprattutto quella del presidente della Sgm Gianni Peyla che nonostante le temperature estive di questi giorni è stato sempre accanto ai tecnici: «Ormai siamo alle battute finali – dice Peyla -, è stato un percorso molto complesso.
In questi giorni si decideranno gli ultimi dettagli. Uno, molto importante, riguarda l’elettrificazione della linea, riguardo alla quale dovranno essere prese delle precauzioni. Fatto questo, saremo pronti a partire con l’auspicio che il filobus restituisca una città più vivibile».“Trovo che le dichiarazioni di Peyla non diradino i dubbi emersi dalle notizie di stampa e manifestati da Antonio Rotundo ma, al contrario, non facciano che infittirli. Non è rintracciabile, infatti, nella sua replica alcuna traccia di certezze concrete” è l’immediata risposta dell’onorevole Teresa Bellanova. “Peyla – continua la parlamentare del Pd- non chiarisce la situazione effettiva del parco mezzi. Non smentisce, infatti, che 4 dei 12 mezzi non siano neanche stati consegnati dalle case produttrici, senza indicare, di conseguenza, la data in cui saranno effettivamente disponibili.
Sembrerebbe, inoltre, che lo stesso Presidente SGM abbia ammesso la necessità di spendere altri 100 mila euro per la sistemazione degli 8 mezzi ancora indisponibili”.
“Insomma, tra i tanti punti oscuri che caratterizzano l’avventura filobus una cosa ci è chiara: ancora una volta saranno i cittadini a pagare! Gli stessi che fin'ora hanno già dovuto pagare il salato conto di una vicenda ancora poco limpida, a doversi fare carico degli ulteriori costi previsti”. Proprio alla luce di questo la Bellanova dichiara di voler presentare un'interrogazione al Ministro delle Infrastrutture per fare luce su un altro punto ancora oscuro: non risulta, infatti secondo la parlamentare del PD, che il Ministero abbia mai concesso ufficialmente alcuna proroga rispetto alla scadenza del 31 luglio scorso, che era stata imposta al Comune di Lecce per l'avvio del filobus.
Ancora tante nubi, quindi, e nessuna certezza su questa vicenda che, imbriglia la Città di Lecce da ben 1590 giorni.
