C’è ancora speranza per gli ex Bat: il Mise annuncia la ricerca di nuovi soggetti industriali

Il Mise, nell’ultimo incontro sulla vertenza ex Bat di Lecce avvenuto a Roma, ha annunciato delle attività di scouting volte ad individuare un ‘advisor’ competente nel cercare nuovi soggetti industriali.

Un dibattito lungo e tratti animato, sebbene le conclusioni messe a verbale risultino tutto fuorché definitive. Si è concluso così, poche ore fa, il tavolo tecnico convocato al Ministero dello Sviluppo economico (Mise) sulla vertenza che coinvolge circa 300 lavoratori della ex Bat di Lecce. L'azienda, British American Tobacco, purtroppo, non ha partecipato all'incontro. Alla riunione erano presenti il sottosegretario al Lavoro, Teresa Bellanova, il dottor Castano del Mise, l'assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia Loredana Capone, l'assessore Alessandro Delli Noci per il Comune di Lecce, le organizzazioni sindacali confederali nazionali e territoriali Cgil, Cisl, Uil e di categoria Fiom, Fim, Uilm e Failms.
 
A commentare quanto sottoscritto durante il summit avvenuto nelle sale romane, ci pensano le sigle sindacali. Per Salvatore Giannetto, segretario generale Uil Lecce e Pierino Fioretti, segretario provinciale Uilm, "si è trattato ancora una volta di un incontro interlocutorio". "Preso atto del fallimento del piano di riconversione della ex Bat e dell'uscita di scena delle aziende coinvolte (Hds, Iacobucci e Ip Korus) – dichiarano – registriamo l'impegno da parte del Mise a dare una soluzione definitiva a questa vertenza che ormai si trascina da anni”.
 
Pare infatti che Il dottor Castano abbia annunciato delle repentine attività di scouting finalizzate all'individuazione di un "advisor" competente nella ricerca di nuovi soggetti industriali, nonostante le aziende coinvolte nella riconversione dichiarino la propria indisponibilità a impegnarsi in tal senso. “In particolare – sottolineano i segretari – stigmatizziamo l'atteggiamento dei vertici della Iacobucci Hf, azienda che si è rivelata inaffidabile come le altre società coinvolte inizialmente nella riconversione". Riguardo alla situazione del sito Ex Bat, dicono Giannetto e Fioretti, "ribadiamo che l'immobile non deve essere utilizzato a fini speculativi, ma solo per i lavoratori: su questo punto siamo pronti a dar battaglia, anche se le istituzioni hanno assicurato il massimo impegno". Certamente, degli esiti diversi da quelli descritti nell'incontro che ci fu lo scorso maggio.
 
"Si è aperta una nuova fase di questa difficile e delicata vertenza – osservano ancora i segretari provinciali di Uil e Uilm – d'ora in avanti il ruolo e l'impegno da parte del Mise e della Regione Puglia saranno fondamentali. Il Ministero si è detto pronto a dare sostegno ai lavoratori ex Bat anche per l'avvio di un'azione giudiziaria e al riguardo non possiamo che esprimere il nostro apprezzamento". “In attesa di nuovi e più concreti sviluppi – concludono – chiediamo che gli impegni assunti in sede ministeriale abbiano continuità, nel rispetto di un territorio già pesantemente penalizzato e di centinaia di famiglie lasciate allo sbando".

Le aziende Ip Korus e Iacobucci in fuga dalle responsabilità e i Ministeri (Sviluppo economico e Lavoro) pronti a scendere in campo anche nella vicenda giudiziaria”. È quanto dichiarano Antonio Nicolì, segretario generale della Cisl di Lecce e Maurizio Longo, segretario provinciale della Fim Cisl Lecce.  “L’obiettivo è innanzitutto quello di preservare la disponibilità degli immobili ex Bat  – hanno detto Nicolì e Longo – per attrarre investimenti industriali ed impedire un’altra speculazione ai danni di lavoratori e territorio. Riteniamo positivo l’impegno del governo e della regione Puglia a finanziare un’attività di ricerca di nuovi investitori”. “Nel prossimo incontro – concludono i segretari – sarà presentato l’advisor incaricato di tale ricerca. Intanto con la Regione cercheremo le soluzioni per proteggere quei lavoratori che già a fine anno perderebbero ogni sostegno al reddito”.



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