Assestamento di Bilancio. Passa la Delibera, ma Prima Lecce si astiene. Salvemini minaccia le dimissioni

È un primo cittadino molto irritato quello che ha dovuto subire l’ennesimo ammutinamento dei tre che gli consentono di governare. Saltato il tentativo di confronto e mediazione dopo il voto.

Venti di guerra spirano su Palazzo Carafa dopo il Consiglio Comunale di oggi in cui è stata approvata la Delibera di Assestamento di Bilancio Pluriennale presentata dalla Giunta.

A tenere banco la querelle, ormai diventata quotidiana, tra il Gruppo Consiliare “Prima Lecce”, la stampella del Sindaco dopo la brutta storia dell’anatra zoppa e il primo cittadino Carlo Salvemini.

I tre eletti nel centrodestra in quota Roberto Marti, che consentono alla minoranza di centrosinistra di essere maggioranza, durante le procedure di voto si sono astenuti, rischiando di affossare il provvedimento del governo cittadino o di mandarlo incontro a una brutta figura.

Questioni di metodo e di merito – così filtra dai ben informati – hanno fatto sì che Prima Lecce si astenesse, non condividendo la ricetta proposta da Carlo Salvemini per risanare le casse comunali.

Finamora, Calò e Gigante, non si sono mai sentiti coinvolti nelle scelte della maggioranza che pure sostengono e che senza di loro non esisterebbe e ritengono di non condividere quei provvedimenti presentati nella Delibera di Assestamento sia perché non hanno potuto metterci becco, sia perché ritengono che la filosofia che li ispira è contraria al loro modo di pensare e di affrontare la realtà.

Questa volta, però, Carlo Salvemini non ha fatto buon viso a cattivo gioco e se l’è presa molto per lo smacco dei tre. Il Sindaco ha anche provato a contattare gli ammutinati, chiedendo un confronto immediato che però non c’è stato. Voci di corridoio sempre più insistenti parlano anche di minacciate dimissioni, dal momento che il primo cittadino sembra stuto di dover contrattare ogni volta tutto con tutti.

Si attendono a breve sviluppi importanti dei quali terremo aggiornati i lettori.