‘Ci tolgono il sangue? Noi lo doniamo ai cittadini’. Anche Conapo Lecce alla protesta contro il Governo

In Piazza del Popolo a donare il sangue in segno di protesta contro i tagli del governo. Presenti anche Vigili del Fuoco di Lecce aderenti al CO.NA.PO, Sindacato Autonomo Vigili del Fuoco.

Visto che il Governo ci sta togliendo il sangue, allora noi preferiamo donarlo ai cittadini”. Questo è lo slogan di una decisa protesta contro il Governo annunciata dai Sindacati Autonomi della Consulta Sicurezza, l’organizzazione più grande di tutto il Comparto con circa 43.000 iscritti. Nel dettaglio, le organizzazioni sindacali autonome del SAP (Polizia di Stato), del SAPPE (Polizia Penitenziaria), del SAPAF(Corpo Forestale) e del CONAPO (Vigili del Fuoco) protesteranno in Piazza del Popolo a Roma il 27 agosto. E alla protesta vi parteciperà anche una una delegazione del CONAPO Lecce, guidata dal Segretario Provinciale Lecce Giancarlo Capoccia.
 
"Centinaia e centinaia di poliziotti, penitenziari, forestali e vigili del fuoco – scrviono in una nota le segreterie nazionali delle quattro organizzazioni riunite nella consulta sicurezza – si ritroveranno in piazza del Popolo, a Roma, assieme ad un'autoemoteca che effettuerà prelievi di sangue". 

L'obiettivo è quello di aderire in massa per lanciare un segnale forte a questo Governo, che ha continuato a tagliare sulla sicurezza, riformando l'intero appalto, riducendo e unificando le forze di polizia e accorpando ove possibile le elefantiache strutture dipartimentali del ministero dell'Interno. Gli stessi sindacati annunciano anche un presidio permanente davanti a Montecitorio che si protrarrà fino al 10 settembre.
 
"Spiegheremo alla gente – aggiungono – le ragioni di una protesta che non e' legata soltanto a rivendicazioni stipendiali, anche se le nostre retribuzioni sono al palo da 5 anni e il tetto salariale ci penalizza in misura maggiore rispetto al pubblico impiego".

Senza una riforma della sicurezza ci sarà sempre meno sicurezza. Ci sono donne e uomini per stanno dando il sangue "ad uno Stato che non li merita e non li rispetta" e che "troppo spesso si ricorda dei suoi servitori solo quando muoiono da eroi in servizio".