Class action contro il filobus. Peyla disponibile al dialogo

Dopo la diffida notificata al Comune di Lecce, alcune Associazioni dei Consumatori, hanno tenuto, questa mattina, una conferenza stampa per spiegarne i contenuti. L”™on. Rotundo schierato dalla loro parte.

Non è una novità ormai. Parliamo di filobus. Non delle prove tecniche, del pre-esercizio e dei collaudi vari in vista della sua partenza, i cui tempi dovrebbero essere brevi, salvo imprevisti.  Ma di chi si è apertamente scagliato contro l’ingente opera, il cui costo totale ammonta a 25milioni di euro. E non sono pochi in città.

Questa volta, però, le parole hanno lasciato spazio ai fatti e nelle sale di Palazzo Carafa, ieri, di certo non tirava una buona aria. Alcune Associazioni di Consumatori hanno notificato al Comune di Lecce una diffida, atto propedeutico all’attivazione della class action, che da ieri, ha preso ufficialmente il via. I cittadini, stanchi e impazienti, chiedono una volta per tutte, chiarezza, e pretendono risposte. Ora il Comune di Lecce ha tutto il tempo per forni gliele e per comunicare al mittente eventuali responsabilità di terzi. Partendo dal presupposto che per le Associazioni, portavoce dei cittadini, il filobus forse si sarebbe potuto evitare in città, non potendo ritornare indietro negli anni e pensando di salvare il salvabile, la loro imminente richiesta è quella di far partire tempestivamente almeno la linea 3, quella per l’Ecotekne, quella che collega Lecce a Monteroni. “Abbiamo un anno di tempo per depositare il ricorso giurisdizionale della class action – ha affermato l ‘avv. Luigi Mariano, Movimento difesa del cittadino – se il Comune attiverà la linea 3 entro i 90 giorni, andremo con calma, altrimenti agiremo in fretta”.

Ad esprimere sostegno alle Associazioni per la class action, anche l’on. Antonio Rotundo, presente in conferenza stampa, questa mattina “Un’iniziativa legittima  e doverosa per tutelare i cittadini che sono le vittime incolpevoli di scelte delle quali sono chiamati a pagarne il conto”. Che questo avvertimento, smuova le coscienze di qualcuno oltre a far muovere nel vero senso della parola la filovia leccese?

Non è tardata ad arrivare la replica del presidente di Sgm, Giovanni Peyla “I cittadini hanno tutto il diritto di sollecitare domande su un’opera così importante per la città e, come Sgm, siamo a disposizione per chiarire ogni loro perplessità tecnica relativa al servizio”. Massima disponibilità al dialogo, dunque, quella offerta da Peyla, che ne approfitta per mettere in risalto le qualità dell’opera. “Quando, dopo il periodo di pre-esercizio, il filobus sarà a regime e a disposizione dei passeggeri – dice – tutti potranno verificare l’estrema silenziosità del mezzo, a tutto vantaggio, quindi, del contenimento dell’inquinamento acustico, e Lecce potrà vantarsi di essere fra quelle città virtuose che hanno avviato un’opera perfettamente in linea con quanto richiesto dal Protocollo di Kyoto del 2000 visto che l’abbattimento dei valori di CO2 nell’aria sarà percepito sin da subito”.

Se i tecnici del Ministero, a detta del Presidente della Sgm, hanno dichiarato che i tempi della tabella di marcia per la messa in funzione del servizio sono giusti, i leccesi viaggiano su una linea di pensiero differente.



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