Clima teso nella maggioranza di Salvemini, Puglia Popolare: “Il PD non si sopravvaluti, ha solo l’11%”

Pochi assessori in Giunta, il presidente del consiglio all’Udc, l’amministratore di Lupiae a Puglia Popolare: il PD alza la voce, la maggioranza si agita.

A meno di 48 ore dal primo consiglio comunale dell’era Salvemini bis, le acque nella maggioranza sembrano essere molto agitate. Le forze politiche uscite vincitrici dalle elezioni non hanno nemmeno iniziato a lavorare che già litigano su tutto; siamo insomma punto e a capo, quasi nella stessa situazione che precedette la caduta del Sindaco prima del commissariamento prefettizio.

Al PD, principale forza di governo cittadino, sembra che parecchie cose non siano andate giù, a cominciare dal numero degli assessori in Giunta, dalla scelta – che viene messa in forte discussione – di conferire a Carlo Mignone dell’Udc la presidenza del Consiglio comunale, fino ad arrivare alla nomina di Alfredo Pagliaro di Puglia Popolare all’importante ruolo di Amministratore unico della Lupiae servizi. Il Partito di Zingaretti non ci sta a fare troppi passi indietro, rivendicando il suo peso e il suo ruolo importante nella vittoria di Carlo Salvemini.

A rinfocolare le polemiche una nota molto forte inviata nelle redazioni dal coordinatore provinciale di Puglia Popolare, Luigi Mazzei. “Il PD non si sopravvaluti! Il cambiamento tanto decantato e voluto dai leccesi era nei metodi di gestione e non sulla paternità delle nomine. Bisognerà dimostrare nei fatti che il cambiamento sta avvenendo facendo sentire i cittadini partecipi nelle scelte senza discriminazioni. Il PD comprenda che con l’11% non potrà determinare da solo le scelte per la città e senza quella ampia fascia di civismo moderato oggi Carlo Salvemini non sarebbe stato l’uomo del cambiamento e della cesura con i vecchi metodi clientelari. Le regionali sono un’altra partita!”.

Sibillina la chiusura dell’uomo di Massimo Cassano nel Salento, quasi che le tante polemiche di queste ore siano semplicemente delle schermaglie per la madre di tutte le battaglie, ovvero la scelta del governatore di Puglia del 2020.

Intanto lunedì mattina inizia, con notevole ritardo, la nuova consiliatura con l’incognita dell’elezione del presidente dell’Assise. Ad oggi la posizione di Mignone, anche se messa in discussione da molti nel PD, non sembra vacillare troppo. È chiaro che una forzatura del maggiore partito della coalizione creerebbe un clima difficile da gestire. E non abbiamo nemmeno iniziato.